SESTO CALENDE «Me ne vado via con un sorriso. Anche se ci sarebbe da piangere». Così Mattia Lehmann, giovane titolare del negozio “ML Store” di Sesto Calende, commenta il necrologio da lui affisso sulla vetrina del suo esercizio commerciale per annunciare la cessata attività. Un manifesto funebre a tutti gli effetti, listato a lutto, che recita: «ML Store di Lehmann Mattia, negozio di computer di anni 11. Dopo anni passati a pagare le tasse si è spenta la mia azienda causa crisi e soprattutto carico fiscale troppo elevato. Ne dà il triste annuncio il titolare Mattia Lehmann». Il testo continua con un piccolo spiraglio di ottimismo: «Speriamo di risorgere, se le cose cambieranno, nel frattempo cerco lavoro».
Non si perde d’animo l’imprenditore italo-tedesco, che al proprio numero di telefono cellulare aggiunge: «Parlo inglese, tedesco, italiano e non mi manca la parlantina e la voglia di muovermi». Con questa conclusione l’intraprendente Mattia spera che qualche cliente affezionato si ricordi di lui e possa proporgli un lavoro serio. È arrabbiato e spiega i motivi del suo gesto ironico: «Sono davvero stanco di lavorare in Italia e di versare il 70% di tasse per mantenere i romani».
Senza mezzi termini continua: «Fra anticipi di tasse, Inps e studi di settore che non tengono conto della crisi e degli effettivi guadagni ottenuti, finirei alla stregua di un evasore se volessi pagare il giusto. È inconcepibile. Io avrei voluto continuare a lavorare nel mio negozio di Sesto Calende, ma a queste condizioni meglio affittare i locali e fare il disoccupato in attesa di trovare una nuova collocazione, magari all’estero». Forse proprio in Germania.
b.melazzini
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