Sesto, rivive il “Cavalca.Via” Un murales contro il grigiore

SESTO CALENDE “Cavalca.Via”:  con un incantesimo quattro writers professionisti trasformano lo squallido blocco di cemento del cavalcavia in un coloratissimo murales. Matteo, Andy, Simone e Iacopo, in quattro giorni di lavoro e con l’aiuto di due operai del Comune hanno restituito decoro al sottocavalcavia stradale e ferroviario “Alessandro Marchetti” di via Vittorio Veneto, dove si trovano le scuole elementari Ungaretti e medie Bassetti.
L’intervento è stato finanziato dal Comune di Sesto Calende, che ha utilizzando i fondi ottenuti con l’adesione,

in qualità di partner con i Comuni di Vergiate e Chiasso, al progetto transfrontaliero Chia.Ve per le politiche giovanili. I murales ideati sono due, come spiega Matteo Tiberio, uno degli artisti: «Sul fronte di via Vittorio Veneto abbiamo raffigurato il giorno: un grande albero e vari animali collocati fra le foglie. Una raffigurazione semplice e di veloce realizzazione, visti i tempi a disposizione. Sul versante delle scuole è rappresentata la Notte con un insediamento urbano industrializzato in contrasto con la Natura, ricreato con graffiti e simbologie metropolitane». La scelta dei soggetti è illustrata dal writer: «Essendo il murales di fronte ad un ambiente scolastico, volevamo eliminare con il colore il cemento grigio e unire lo spazio al territorio sestese, particolarmente bello e collocato fra il fiume e il Parco del Ticino. La nostra idea, essendo improponibile colorare tutto il ponte, è stata quella di far uscire il ponte di cemento dall’albero».
Entrambi i murales, della lunghezza di venti metri, sono stati realizzati sotto la supervisione degli educatori della cooperativa L’Aquilone e inaugurati oggi pomeriggio con una serie di eventi: la giocoleria, la trasmissione in diretta dalla sestese Radioweb con interviste e musica, un ristoro offerto da Edubar e dai ragazzi dello Spazio Giovani e l’arredo dell’area sottostante il ponte con mobili ed elettrodomestici, a simboleggiare una casa in piazza. «Con questo evento le capacità creative e culturali dei ragazzi si sono trasformate in risorsa, che li ha resi attori partecipi della vita della città» spiega Stefano Beghi, responsabile delle attività dello Spazio Giovani de L’Aquilone. Conclude Chiara Robustellini referente del Progetto Chia.Ve: «Con questa iniziativa il ponte e la piazza sottostante diventano uno spazio in cui i giovani possono ricostruire il mondo a loro misura».

b.melazzini

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