– Sette auto date alle fiamme: è accaduto in piazza della chiesa. Certo il dolo. Il cerchio si stringe intorno al responsabile: escluso il tentativo di intimidazione, si tratterebbe di un fatto personale forse dovuto a un litigio tra vicini.
Fondamentali le telecamere che sorvegliano la piazza: dal “Grande Fratello” sarebbero già arrivate immagini utili all’identificazione del o dei responsabili. Il fatto è avvenuto nella notte tra giovedì e venerdì. Testimoni hanno avvertito un boato e poi le fiamme. Indagano carabinieri e polizia locale. Un rogo dalle fiamme alte metri e metri, con gli pneumatici che scoppiavano e la puzza di bruciato tutto intorno. Tutto sembra essere partito da una Fiat Panda, andata completamente distrutta, come del resto anche gran parte delle altre auto coinvolte, alcune delle quali hanno i vetri scoppiati dal calore e addirittura i cerchioni fusi. L’allarme nella notte è stato generale. Il fuoco, il fumo e soprattutto gli scoppi di vetri e gomme hanno chiamato all’adunata generale.
In molti sono scesi in strada per vedere cosa stesse accadendo. Oltre ai vigili del fuoco, che hanno lavorato sul posto con un’autopompa e un’autobotte, anche un’ambulanza della Croce Rossa Italiana di Gavirate è intervenuta sul posto. È la prima volta che ad Azzio succede una cosa del genere.
Tuttavia la soluzione del caso sarebbe vicina. Come detto le telecamere potrebbero rivelarsi fondamentali per arrivare a individuare il responsabile. Le auto ora andranno rimosse dai privati. Spetterà invece al Comune la bonifica dell’area che avverrà attraverso l’intervento di una ditta specializzata: oltre ai vetri a terra rimangono i residui della combustione. In passato non ad Azzio, ma nel luinese, erano già accaduti fatti simili. Auto misteriosamente date alle fiamme. Nessuno dei proprietari ha mai avuto problemi particolari.
Il rogo avrebbe natura dolosa: qualcuno ha dato fuoco almeno a una delle auto. È possibile che l’obbiettivo sia uno soltanto. E che le altre auto coinvolte nell’incendio siano da considerarsi danni collaterali. Posteggiate vicine a quella presa di mira potrebbero essere rimaste danneggiate “accidentalmente”. Le fiamme, appiccate alla macchina presa di mira, vero obbiettivo del piromane, potrebbero essere divampate andando a danneggiare le vetture posteggiate accanto all’obbiettivo del rogo. Non ci sarebbero ragioni estorsive, dietro all’incendio. Nessuna organizzazione particolare. Gli inquirenti sarebbero orientati sui futili motivi di natura personale. Persino un litigio per ragioni di cattivo vicinato.
Gli inquirenti stanno stringendo il cerchio: nelle prossime ore non è escluso che potranno avvicinarsi al responsabile.