Sgominata la banda del bosco In manette tre spacciatori

GORLA MAGGIORE Spaccio nei boschi, sgominata una banda di pusher. In manetti sono finiti Aziz Laaraibi, Mokhtar Yazaoui e Neddal Abderrahim: due marocchini e un tunisino, tutti con precedenti, tutti di età compresa tra i 33 e i 35 anni. Le ordinanze di custodia cautelare a loro carico, richieste dal pm Raffaella Zappatini e firmate dal gip Alessandro Chionna, sono state eseguite l’altro ieri.

Laaraibi, lo spacciatore vero e proprio, è stato rintracciato a Milano, zona Giambellino. Gli altri due, sfuggiti alla cattura lo scorso 12 agosto, sono invece stati rintracciati a Saronno: ad agosto la coppia di “pali” era riuscita a sfuggire l’arresto ma aveva lasciato sul campo una sacca contenente indumenti e due tesserini del Sert di Saronno (per la concessione di metadone) con i loro nomi.

Già noti alle forze dell’ordine, gli spacciatori erano stati identificati fotograficamente dagli acquirenti «che – spiegato Lorena Di Felice, vicequestore di Gallarate – hanno confermato di aver comprato da questi soggetti cocaina ed eroina in molteplici occasioni».
Uno dei due fuggiaschi è stato preso al suo ritorno da Barcellona (appena sceso dal bus che lo aveva riportato in Italia dalla Catalonia), l’altro invece è stato fermato proprio davanti al Sert. «Lo scorso 6 settembre – ha spiegato la Di Felice – Avevamo arrestato Mohamed Cerbib, marocchino, quarto elemento del gruppo. La cellula è stata completamente smantellata».

Come spiegato dagli uomini del nucleo di polizia giudiziaria che hanno eseguito l’arresto: «La vasta area boschiva in questione, a cavallo tra le province di Milano, Varese e Como, è gestita da sei diversi gruppi di spacciatori, tutti maghrebini. Gruppi che lavorano, vendendo sino a 2 etti di droga al giorno, a distanza di un chilometro e mezzo l’uno dall’altro. Sono armati di coltelli, machete e roncole e abbiamo trovato, oltre a circa 300 grammi tra cocaina e eroina, bigiotteria e salvadanai, che riteniamo provento di furto». L’area “bonificata” era chiamata Sig dai pusher».

Simona Carnaghi

e.besoli

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