– Cosa pensereste se vi dicessimo che esiste un modo per risparmiare sul caro e salato conto che il dentista vi presenta al termine di ogni prestazione, senza dover rinunciare ad un elevato standard qualitativo? Da oggi è possibile grazie a Sharebot Voyager, una stampante 3D appositamente creata per l’oreficeria e l’odontotecnica, dotata di tecnologia Dlp (Digital Light Processing) e Ansi Lumen. A presentarla lunedì sera al Faberlab di Tradate sono stati Antonio Ziliotti, presidente nazionale di Confartigianato Odontotecnici e Damiano Fontana, responsabile del progetto Voyager e membro del Team Ricerca & Sviluppo di Sharebot.
Sharebot Voyager è nata per l’esigenza di stampare con molta precisione e cura, ma il suo basso costo e la sua semplicità la rendono competitiva e più accessibile all’utente finale.
«Le stampanti 3D rappresentano quella tecnologia ormai disponibile a una gamma di utenti sempre più vasta. Esistono dagli anni Ottanta, le si conosce anche come prototipatrici rapide e da quando sono state lanciate sul mercato hanno diviso il loro prezzo per dieci. È per questo che oggi una macchina come queste se la può permettere anche il piccolo laboratorio o la partita Iva singola. È questa la rivoluzione: prezzo contenuto nell’acquisto, nella produzione e nella manutenzione».
Queste le parole di Fontana, che ha poi spiegato come, grazie a questo tipo di tecnologia, le imprese del settore siano in grado di risparmiare tempo e denaro, modellando digitalmente complessi e dettagliati oggetti di ogni sorta.
«La tecnologia ha mutato il nostro modo di lavorare e di fare i denti, ma questa macchina è la prima in assoluto specializzata per il settore odontotecnico» ha affermato invece Ziliotti.
La stampante 3D Sharebot Voyager verrà presto immessa sul mercato e, per il momento, il prezzo di vendita non è ancora stato svelato: sappiamo solamente che manterrà il medesimo standard di qualità della concorrenza, ad un costo finale decisamente molto inferiore.
Si tratterà di una macchina che richiederà ben poca manutenzione, in grado di stampare più oggetti contemporaneamente in un tempo ridotto, con una tecnologia a proiettore, più veloce e precisa di quella a laser.
Con l’utilizzo di una vaschetta 10×5 cm e 100 grammi di resina liquida polimerizzata sensibile ai raggi Uc si potranno lanciare fino a tre stampe e realizzare persino una decina di oggetti: sovrapponendo uno strato sull’altro si otterrà un prodotto finale completamente liscio e privo di sbavature, ogni volta perfetto e pronto ad essere utilizzato. A seconda poi del tipo di resina utilizzata sarà possibile stampare un oggetto più o meno duro ed elastico, tutti egualmente resistenti.