Il Pirellone dice sì alla fusione dell’Alto Lago e la Lega Nord perde i pezzi: si dimettono per protesta il segretario di circoscrizione di Luino Giuliano Besana e quattro segretari di sezione. Duro il segretario provinciale Matteo Bianchi: «Basta manfrine, i panni sporchi si lavano in casa».
Un vero terremoto per il Carroccio nel nord della provincia. Il voto favorevole del gruppo leghista alla fusione dei comuni di Maccagno, Veddasca e Pino ha provocato la rivolta delle sezioni: con Besana lasciano i segretari di sezione di Gemonio (Tiziano Miglierina), Laveno Mombello (Roberto Bianchi), Cuveglio (Marco Pellegrini) e Valganna-Valmarchirolo (Michele Chinotti), oltre al vicesindaco di Rancio Valcuvia Simone Castoldi. «Dopo tante battaglie contro la fusione e contro il sindaco di Maccagno Fabio Passera, ci ritroviamo con il partito che in Regione vota all’unanimità a favore della fusione – confessa il suo sconcerto Giuliano Besana – non potevo tollerarlo, così mi sono guardato allo specchio e ho fatto un esame di coscienza, come dovrebbero farlo tanti colleghi di partito».
Il segretario provinciale Matteo Bianchi non si aspettava una simile rivolta: «La cosa ci sorprende, ma i panni sporchi si lavano in casa. La Lega sul territorio ha partecipato ai comitati per il no, ma in Regione non ha fatto altro che avallare i risultati dei referendum popolari. Non potevamo certo metterci contro la volontà dei cittadini». Ora per le sezioni si prevede un commissariamento in tempi brevissimi: «Bisogna lavorare per le amministrative di maggio. La gente non ne può più delle manfrine e delle liti al nostro interno».
A. Ali.
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