“È con grande dolore che la famiglia, gli amici e i collaboratori annunciano la prematura scomparsa di Paolo Benvegnù, nato a Milano nel 1965. Artista poliedrico e amato da tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo, Benvegnù si è spento all’età di 59 anni nella sua casa sul Lago di Garda”. Lo annuncia una nota della famiglia del cantautore milanese.
Vincitore della Targa Tenco 2024 per il suo album È inutile parlare d’amore, Benvegnù aveva appena pubblicato una nuova versione del suo album d’esordio, Piccoli fragilissimi film – Reloaded, celebrandone il ventesimo anniversario. Solo ieri era apparso in televisione come ospite del programma Via dei matti n. 0 su Rai3, condotto da Stefano Bollani e Valentina Cenni.
Una carriera tra musica, poesia e collaborazioni prestigiose
Nato il 14 febbraio 1965, Paolo Benvegnù fondò negli anni ’90 il gruppo AltArt-rock Scisma, con cui pubblicò tre album di culto e vinse il Premio Ciampi nel 1998. Dopo lo scioglimento del gruppo, intraprese una brillante carriera solista, pubblicando otto LP e diversi EP che gli valsero otto candidature alle Targhe Tenco.
Benvegnù ha collaborato con artisti del calibro di Mina, Irene Grandi, Marina Rei e Brunori Sas, e ha composto brani di grande intensità emotiva che hanno segnato la scena cantautorale italiana. Tra le sue opere più celebri si ricordano Hermann (2011), Earth Hotel (2014) e Dell’odio dell’innocenza (2020).
Un’eredità artistica e umana senza pari
La famiglia lo ricorda come “un uomo capace di infondere bellezza e poesia in qualunque cosa facesse”. Dalle prime esibizioni con gli Scisma ai successi come solista, passando per il teatro e la produzione musicale, Paolo Benvegnù ha lasciato un segno indelebile nel cuore di chi lo ha conosciuto.
La sua musica continuerà a vivere, testimoniando il talento di un artista che ha saputo trasformare le emozioni in poesia e le parole in canzoni che resteranno per sempre.