Si è spento a 96 anni uno dei personaggi più noti di Taino. , cugino di (la madre Elvira era una Berrini) era nato nel 1921, ingegnere, discendente della famiglia dei Berrini dal Micat, proprietari dell’Albergo Agnello. Era stato sindaco di Taino dal 1975 al 1993.
Un uomo magnanimo, mecenate d’altri tempi, amante del suo paese di origine pur risiedendo a Milano, lascia a Taino tanti ricordi e segni tangibili della sua benevolenza: fra questi il parco con il monumento realizzato da Giò Pomodoro, donato alla popolazione da Tullio e dall’inseparabile moglie Franca, compagna di una vita. La notizia della sua scomparsa è circolata fin dalle prime ore di ieri. Il primo a dedicare un ricordo al politico di sinistra è ,
ex sindaco di Sesto Calende, che su Facebook ha pubblicato una immagine del parco, sede di tante feste dell’Unità. «Di tante cose che dovremmo ricordare di Tullio, bravissimo sindaco e cittadino a tempo pieno per tutta la vita, una mi è particolarmente cara ed è la sua attenzione alla scuola. Ricordo i testi, i documenti storici, le copie della Costituzione che ogni anno donava ai ragazzi di Taino e Angera, i viaggi delle nostre classi che ci regalava ogni anno con l’Anpi, per accompagnare i giovani angeresi e tainesi sui luoghi della Resistenza. Quei luoghi dove la sua famiglia pagò un tragico tributo». Prosegue con commozione: «Lo conobbi quando ero un giovanissimo amministratore al Comune di Sesto. Lo ritrovai vicino e attento quando ero professore alla scuola media di Taino prima e poi di Angera. Un uomo di grande intelligenza, amante della cultura e appassionato alla politica ma soprattutto innamorato della sua Taino. Una guida e un amico. Ci sarebbe da dire molto su di lui e su quelli come lui che hanno fatto l’Italia democratica e che hanno sempre avuto fede e rispetto per i valori repubblicani».
Tante le attestazioni di stima provenienti dal mondo politico, ma anche dalla gente comune per la sua cultura, la sua attenzione al sociale e ai giovani.n
P. Tri.