– Guasto a uno scambio alla stazione di Gallarate, traffico bloccato in entrambe le direzioni con treni in ritardo o cancellati. Un’altra mattinata di passione, ieri, per i pendolari, che chiedono alle ferrovie convogli con più carrozze e più manutenzioni.
Erano le 6.30 di ieri quando uno scambio che regola il passaggio dei treni da un binario all’altro si è bloccato, paralizzando il traffico sia verso Milano che in direzione di Varese e Luino. Gli operai hanno impiegato un’ora per riparare il guasto, fanno sapere da Reti ferroviarie italiane. Sessanta minuti durante i quali i treni sono rimasti bloccati, con gravi ripercussioni per i pendolari. Corse cancellate, ritardi che sono arrivati sino a 40 minuti. E ancora alle 9, un’ora e mezzo dopo il ripristino della circolazione, TreNord segnalava ritardi di 20 minuti sulla linea Milano-Varese e di 30 su quella che scende da Luino.
Comprensibile la rabbia dei pendolari, che non hanno esitato a sfogarla sui social network. Del resto, per quanto quello di ieri sia stato un evento eccezionale, chi prende il treno ogni giorno è abituato a convivere con ritardi e cancellazioni: i tassi di puntualità delle linee che passano da Gallarate non sono dei migliori.
Stando a dati forniti da Regione Lombardia, nel 2014 il risultato migliore l’ha ottenuto la Milano-Luino, con l’87,2% dei treni arrivati in orario.
Il risultato peggiore è sulla Milano-Varese, con appena il 68% dei convogli che hanno rispettato l’orario. In mezzo ci sono il passante S5 Treviglio-Varese, arrivato in tempo nell’86,4% dei casi, e il Milano-Domodossola, con un tasso di puntualità del 76,3%.
«È da almeno un paio d’anni che assistiamo ad un deterioramento degli indici di affidabilità», afferma , fondatore e portavoce del comitato pendolari Milano-Varese. All’origine del problema un guasto che, nell’agosto del 2013, ha coinvolto 15 degli 80 treni utilizzati da TreNord.
Veicoli che ancora non sono rientrati in servizio. «L’azienda ci ha promesso che torneranno entro fine gennaio», prosegue, «certo, un anno e mezzo per sistemarli è un periodo un po’ lungo». Il punto è che questo non è l’unico problema. Ci sono convogli che, anche negli orari utilizzati dai pendolari, viaggiano con poche carrozze.
«Questo significa meno punti di accesso al treno e quindi tempi maggiori per far scendere e salire i viaggiatori». L’orario di TreNord prevede un minuto di sosta in ogni stazione: ma con meno porte, i pendolari impiegano più tempo. Senza contare che poi finiscono per viaggiare ammassati in piedi.
Oltre ad un maggior numero di carrozze, i pendolari insistono anche per il potenziamento della linea. «Io sono favorevole al terzo e al quarto binario», afferma Metta. Il progetto è stato però fermato dai comitati formati da chi risiede a ridosso del sedime ferroviario.
In questo contesto, tra meno di 100 giorni inizierà Expo. «La regione ha promesso una nuova linea che serva la zona della fiera. Sicuramente ci sarà un deterioramento della qualità del servizio», conclude, «certamente dovremo essere tolleranti, ma l’importante è che si risolvano alcuni problemi da qui a maggio».