«Il segreto per far durare una coppia è la comunicazione». È il dialogo aperto e sincero, che può aiutare nella vita matrimoniale secondo che con il marito , sono i referenti per la pastorale familiare del decanato di Sesto Calende.
A partire dal mese di gennaio saranno molte le parrocchie della Zona di Varese ad attivare i percorsi che porteranno centinaia di coppie alle nozze cristiane.
Per seguirli in questo cammino ogni decanato ha definito modalità e tempistiche diverse, ma nella maggioranza dei casi il tratto comune è l’affiancamento di coppie già sposate che possano accompagnarli, facendosi sentire vicini, grazie all’esperienza acquisita.
«Ci interessava aiutare queste coppie – spiegano i Chiesa, che hanno iniziato la loro esperienza sei anni fa – perchè siamo noi a credere per primi nel progetto matrimoniale».
Sposati da vent’anni, dipendente della Whirlpool lui e logopedista lei, con tre figlie da crescere, hanno deciso di mettersi a disposizione dei fidanzati.
«Mio marito è un diacono permanente – racconta Eloisa – E questo era uno dei servizi che doveva svolgere nella parrocchia di Ispra.
Don Natale cercava delle “coppie guida” per lavorare con lui. Inizialmente la proposta era per Mario come diacono, ma poi la cosa mi ha coinvolta».
«La nostra scelta si è basata sulla preghiera personale, prima ancora che ci sposassimo, e di coppia. In primis la scelta del matrimonio è fondamentale per noi e poi il discorso della testimonianza è venuto col tempo».
In questi anni «siamo cambiati, ci siamo resi conto che era sempre molto stimolante parlare con i fidanzati della nostra esperienza. Ci capita spesso, infatti, di raccontare e condividere la vita quotidiana della nostra di famiglia. Sono gli esempi più immediati, semplici e, forse, utili».
Da una parte, quindi, si comprende e approfondisce il senso dell’unione cristiana, tra marito e moglie, ma anche come genitori e dall’altro si ha un assaggio di quello che è il concreto vivere quotidiano di chi decide di stare insieme per tutta la vita.
«La nostra è la vita che fanno tutte le famiglie, non siamo particolari, ma cerchiamo di ricollegare il nostro vivere alle nostre scelte più grandi. Le coppie ci danno un ritorno evidente, perciò per noi è più facile continuare a fare questa scelta».
Chi si avvicina oggi al matrimonio cristiano, «nel 90 per cento dei casi, secondo la nostra esperienza convive già e alcuni hanno dei figli. Si sposano perchè hanno le idee un po’ più chiare su cosa sia un’unione forte. Intravediamo e intuiamo che molto spesso la convivenza non basta più, ma maturano scelte più grandi». Per altri è un importante «rito di passaggio che definisce e dà senso a un’unione».
Sanno che deve esserci qualcun altro, dall’alto, a vegliare sulla nascente famiglia.
Il tallone d’Achille delle coppie d’oggi sta nella capacità di comunicazione. «Dobbiamo spesso richiamare questo aspetto; le opportunità da trovare come coppia per potersi parlare, condividere e capire».
L’innamoramento non basta per superare le difficoltà, solo il dialogo permette di crescere e consolidarsi.
«In tantissime coppie di fatto non comunicano tra loro – prosegue Eloisa- A mio parere è il motivo per cui molte coppie scoppiano. L’infatuazione fa da traino, ma nel passaggio dall’innamoramento all’amore, bisogna imparare a trovare le modalità giuste per capirsi, per mettersi in gioco».
È il segreto per essere pronti anche all’allargarsi della famiglia.
«Essere in due è bello. L’arrivo di un figlio crea un po’ di scompiglio che poi va riequilibrato riorganizzandosi. A volte anche in termini pratici, spieghiamo come creiamo momenti dedicati solo a noi due, altri con loro o per trovarsi a tavola per parlare di alcuni aspetti della vita familiare».