Sicilia;Lombardo è solo. Pdl,Udc e Pd ora non lo seguono


Palermo, 27 mag. (Apcom)
– Il presidente della Regione Siciliana e leader dell’Mpa, Raffaele Lombardo, sembra essere rimasto solo. Almeno se deciderà, come è probabile che faccia, di non “fare un passo indietro” e di procedere nella formazione della Giunta regionale che, da solo, ha deciso di `azzerare’ nei giorni scorsi. I suoi `alleati’ del Pdl e dell’Udc, divisi a Roma, si sono infatti uniti, i primi nella Capitale e i secondi a Palermo, nel tentare di `frenarlo’. E anche il Pd, nazionale e siciliano, ha fatto sapere di non essere disposto a fargli aperture di credito e di voler rimanere all’opposizione.

Per Udc e Pdl è necessario un `tavolo’, dopo le europee, in cui discutere la formazione del nuovo governo regionale che il governatore aveva annunciato di far nascere “entro 48 ore” dall’azzeramento del precedente e che si era mostrato disponibile a far `slittare’ di altre 48 su richiesta del Pdl.
Lombardo, mentre nel pomeriggio è alla registrazione di `Porta a Porta’ che andrà in onda domani dove arrivano gli echi dell’appello del Pdl, spiega che “un Presidente eletto direttamente dalla gente ha diritto di governare con trasparenza ed efficienza”, ma certo non intende farlo, precisa, “da solo”.

Intanto, in Sicilia circolano varie `liste’ con i nomi di possibili assessori della nuova giunta Lombardo e ciò ha fatto irritare, non poco,l’ Udc, che sarebbe escluso dalla `previsioni’ e minaccia di far saltare le alleanze in comuni e province dell’Isola, ma anche il Pdl che, a conclusione del vertice romano, ha sostanzialmente bollato come un `Golpe’ l’idea di Lombardo di crearsi “da solo” una nuova giunta.
A uno dei coordinatori regionali siciliani del Pdl,

Domenico Nania, ieri, non era piaciuta affatto la battuta scherzosa che, ad Apcom, aveva fatto il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Gianfranco Miccichè commentando una nota di Nania, appunto, e Giuseppe Castiglione, secondo la quale il partito “è e resterà unitario” e alla quale Micchè aveva risposto “Uniti? Loro due…”. E così Nania ha risposto piccato che “tutte le decisioni saranno assunte in maniera unitaria. E’ chiaro che assumere una decisione in maniera unitaria, in una realtà democratica, non significa assumerla in maniera unanime”.

Oggi il `concetto’ è stato `rafforzato’: per il Pdl nessun suo aderente potrà entrare nel governo Lombardo, pena l’esclusione dal partito. Un `avvertimento’ in piena regola a Miccichè che già aveva `disubbidito’ accettando di essere indicato come assessore a Termini Imerese, nel palermitano, di un candidato opposto a quello `ufficiale’ del Pdl e che, nelle `liste’ ufficiose che circolano in Sicilia, ha `piazzato’ alcuni suoi uomini. L’avvertimento del Pdl, inoltre, sembra `esteso’, per conoscenza, anche al ministro per l’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, che al `Corriere’ aveva difeso la necessità di sostenere Lombardo.

Il Pdl, che ha riunito a Roma a consulto vertici nazionali e isolani per decidere la strategia da seguire in terra di Sicilia, chiede di rimandare a dopo il voto delle Europee (nelle quali spera di superare il 50% dei consensi ndr.) la formazione della nuova giunta regionale. E “ritiene inaccettabili modi e tempi prescelti dal presidente Lombardo, rivoltosi ‘a pezzi di partiti e a chi ci sta’, con un disegno di evidente rottura della maggioranza che lo ha eletto.”

Il Pdl, secondo cui “Lombardo è alla ricerca del quorum elettorale del 4% per la propria lista”, però, tende la mano al presidente della Sicilia e gli rivolge “un sereno ma fermo appello affinché riparta da un confronto che coinvolga tutte le forze che hanno vinto le elezioni regionali. A tal fine il Pdl chiede che, su iniziativa del presidente stesso, si riunisca in tempi brevi e concordati un tavolo con tutti gli alleati della maggioranza scelta dagli elettori siciliani”.

Nel frattempo, in Sicilia, la `tregua’ elettorale per consentire la campagna elettorale per le Europee, è saltata. Il presidente dell’Ars, il `pidiellino’ Francesco Cascio, che nei giorni scorsi aveva avuto `scontri’ con Lombardo, ha accolto la richiesta di 37 deputati regionali ed ha convocato per il 4 giugno, a 3 giorni dal voto, e in prossimità della ventilata visita di Berlusconi in Sicilia, in seduta straordinaria l’Assemblea Regionale Siciliana con all’ordine del giorno proprio le vicende legate all’azzeramento della giunta decisa da Lombardo. Quel giorno,il presidente, qualora non decidesse di accogliere l’invito ad un tavolo dopo le Europee, potrebbe presentarsi con la `sua’ nuova giunta, o magari anche dimissionario. La legge elettorale non prevede la mozione di sfiducia da parte del Parlamento siciliano. Difficilmente 46 deputati su 90 rassegneranno le dimissioni.

Ma chissà che non possa essere proprio Lombardo a dimettersi mandando i siciliani al secondo voto anticipato in 2 anni. Del resto, proprio ieri mattina ad `Omnibus’ su `La 7′ aveva detto “per quanto mi riguarda io vado avanti con un programma di risanamento e di riorganizzazione di una regione che ha bisogno di una terapia d’urto per rimettersi in riga, e lo porto avanti senza fare un solo passo indietro. Se fossi costretto a farlo, un momento prima mi dimetterei e si tornerebbe a votare”.

Cas

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