La gestione della pandemia, con l’incidenza dello smart working, l’eCommerce, il delivery, la contrazione dei consumi da parte delle famiglie, l’aumento dei costi dell’energia, lo spopolamento dei centri urbani. E’ questo il quadro, decisamente complicato, in cui il commercio cerca di sopravvivere in Italia.
Le associazioni di categoria provano a reagire, studiando soluzioni e avanzando proposte alle istituzioni. Ecco dunque che la sezione territoriale di Varese della Confesercenti ha presentato in Commissione Attività Produttive di Palazzo Estense un documento che propone un’analisi e spunti di riflessione per far ripartire il commercio cittadino in una situazione di crisi che ha prodotto profondi cambiamenti cui è necessario dare delle risposte forti e urgenti.
Questa la nota la nota che ha diffuso l’associazione delle imprese varesine:
“Come ormai noto, la pandemia ha determinato profondi cambiamenti nei comportamenti delle famiglie, degli individui e delle imprese. Tra i più rilevanti, la vera e propria esplosione dell’utilizzo del lavoro agile.
Un’accelerazione determinata in prima battuta dall’emergenza sanitaria trascorsa che ha imposto il passaggio improvviso alla sperimentazione del lavoro da remoto in molti settori. Già ancor prima della pandemia il commercio gravava di sofferenza, oggi lo smart working avrà degli effetti significativi sul sistema imprenditoriale e sulle attività nei centri urbani producendo ulteriori cambiamenti sulla organizzazione delle città, sui tempi di vita e sui trasporti.
L’eCommerce, la delivery, la riduzione dei consumi delle famiglie dovuta anche al rincaro dei costi di energia e gas, il cambiamento del lavoro, la ricerca di abitazioni più spaziose e che si trovano a condizioni di mercato favorevoli fuori dai centri storici porterà ad uno svuotamento dei centri urbani.
Per le imprese del commercio e pubblici esercizi, è un improvviso cambiamento dei vantaggi localizzativi, che si spostano a favore dei quartieri periferici e dei centri urbani di minore dimensione, penalizzando i centri storici e le aree di precedente destinazione del pendolarismo quotidiano.
Una trasformazione profonda, che incide su un tessuto di imprese già messe a dura prova dal Covid e che, come evidenziato, si trova ora di fronte alla prospettiva di subire nuove perdite. Ci troviamo di fronte ad una trasformazione che dovrà essere gestita e ci vogliono politiche adeguate a contenere gli effetti negativi e a valorizzarne quelli positivi.
Come gestire il cambiamento è il focus sulla quale bisogna lavorare. Occorre riportare il bilancio in positivo, arrestando i processi di desertificazione commerciale e stimolando al contempo le nuove localizzazioni.
Troppi i negozi sfitti e troppo concentrati in aree centrali. Molte sarebbero le cose che vorremmo dire, ma ci limitiamo a fare alcune proposte di una certa rilevanza per la nostra associazione con l’obiettivo di poter dare spunti ed un fattivo contributo a questa amministrazione.
Confesercenti propone le seguenti azioni: sicurezza marketing urbano per una Varese turistica; accessibilità e mobilità; arredo urbano; decoro urbano; sviluppo del territorio e del commercio; rigenerazione urbana nei quartieri; contributi per le attività commerciali; oneri di urbanizzazione; vademecum adempimenti pubblici esercizi”.