Sigilli al Compro Oro Protestano i lavoratori

«Da mangiare ai nostri figli ce lo dà il questore adesso». Dopo la chiusura, la rabbia dei lavoratori del Compro Oro di Castellanza. Nei giorni scorsi è stata sospesa la licenza per alcuni dei punti vendita di uno dei più noti Compro Oro della zona. Oltre a quello di Castellanza, situato sulla Saronnese, sono stati temporaneamente chiusi i due punti vendita di Legnano e quello di Saronno. Monza, secondo quanto sostengono dal negozio, sarebbe invece già stato riaperto grazie ad un ricorso al Consiglio di Stato. Dopo i cartelloni pubblicitari con Papa Francesco e l’ultima cena i dipendenti del Compro Oro hanno deciso di parlare ancora con i cartelli.

A decine, ieri, facevano bella mostra di sé fuori dal punto vendita di Castellanza. «100 dipendenti lasciati senza lavoro». «10 milioni di fatturato, 300 mila euro di tasse pagate nel 2012… chiusi. Vergogna!». Queste alcune delle frasi che si leggevano ieri dalla strada. I dipendenti parlano di una chiusura senza motivo. «Ci hanno voluto far chiudere, nonostante tutto sia in regola». I dipendenti mostrano i registri del negozio di Castellanza, dopo sono segnate tutte le vendite.

«Guardi, se sono più di 1.000 euro paghiamo con assegno, come prescrive la legge». E ancora sostengono che, grazie al ricorso del Consiglio di Stato, riapriranno nel giro di un paio di giorni. Quello che colpisce, però, nella vicenda, è l’incredibile giro d’affari vantato. 10 milioni di fatturato in un anno, per la decina di punti vendita presenti, rappresentano un fatturato degno di una piccola azienda. Soprattutto considerata la crisi. Un commercio che ha attirato l’attenzione delle forze dell’ordine, che hanno ravvisato delle irregolarità, decidendo per la sospensione temporanea di quattro punti vendita.

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