Simona, la guardia del lago E’ lei la bagnina di Maccagno

MACCAGNO Bagnini al lavoro, ieri, a Maccagno. Perché al parco Giona è andato in scena l’esordio, del progetto sperimentale per il monitoraggio dei bagnanti dalla riva grazie agli uomini e alle donne della Società di salvamento.
Voluto dalle amministrazioni dei Comuni rivieraschi e dal Consorzio gestione associata dei laghi, dalla Provincia, da Regione Lombardia e inserito all’interno dei patti per la sicurezza del lago Maggiore.
Così da sabato prossimo le spiagge di Ranco,

Ispra, Monvalle, Cerro di Laveno e Lisanza di Sesto Calende potranno contare sulla presenza dei soccorritori a riva il sabato e la domenica, compresa tutta la settimana di Ferragosto dalle 11 alle 19, mentre i giorni feriali il servizio sarà attivo dalle 13 alle 18. A Maccagno, però, si è iniziato prima. E il primo turno è toccato a Simona Giamberini, bagnina specializzata con anni di esperienza alle spalle. Impegnata a vigilare proprio la porzione di lago davanti al parco Giona, dove lo scorso anno, l’11 agosto, aveva perso la vita Joan Doek, il turista olandese di 44 anni. Vittima numero uno di un dramma che ha contato altre quattro vite spezzate. Cui si aggiungo le due morti che si sono già registrate quest’anno proprio sul Verbano, anche se sulla sponda piemontese.
Dove nei giorni scorsi a Cannobio, hanno perso la vita una lussemburghese in villeggiatura di 63 anni, Irene Kirsch, e un turista tedesco, Roker Host, di 63 anni, che ha avuto un malore nelle acque antistanti il camping Riviera.
Così l’obiettivo è provare a prevenire ogni rischio. «Con un servizio che punta proprio a contenere sul nascere ogni rischio – evidenzia il direttore della sezione di Varese della Società di salvamento, Roberto Carullo – attraverso la presenza costante di personale specializzato a ridosso delle acque».
Controlli che si sommano a quelli attivi sul lago da parte delle forze dell’ordine. «Servono attenzione e prudenza da parte dei bagnanti – chiarisce Giamberini – e noi siamo qui per verificare che questo avvenga. L’acqua del lago è più fredda di una piscina e immergersi dopo essere stati ore al sole può causare uno choc termico. Ci sono le correnti che possono cambiare all’improvviso, la visibilità può essere scarsa».
Prevenzione, dunque. «Obietto anche dell’amministrazione – chiarisce il sindaco di Maccagno, Fabio Passera – Per questo abbiamo deciso di finanziare, con risorse interne, anche una seconda postazione al lido di Maccagno. Puntiamo al monitoraggio di tutti i nostri due chilometri di costa. Per essere una meta apprezzata per la qualità delle acque e la sicurezza».

s.bartolini

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