I To You Mom: sono al lavoro. A settembre uscirà il primo singolo e a gennaio un intero album. Si chiamerà “We are lions” il lavoro di elettronica e flussi emotivi che sarà lanciato dall’etichetta indipendente varesina Ghost Records.
L’esperienza del duo “coi due punti” – non è un refuso, si scrive proprio così – è partita tre anni fa da un’idea dei trentini Luca Lorenzi e Marco Ricci, esponente della band Casa del Mirto. «Siamo amici da sempre – dicono – una sera è nato il progetto musicale che ha portato a un primo ep. Era una sorta di storyboard che aveva come personaggio chiave un astronauta con la sua avventura».
La “concept idea” doveva, infatti, rendere omaggio in chiave elettronica alla memoria di Ian Coleman, un “navigatore intergalattico” partito dalla Terra per addentrarsi nello spazio alla ricerca di risposte sulla sua vita e sull’esistenza in generale. Un viaggio che è stato tratteggiato inizialmente da campionatori, sintetizzatori e rumori di varia natura.
«L’ep sembrava fine a se stesso – racconta Luca Lorenzi – Poi, a distanza di tempo, con Max Santoni il progetto ha preso una nuova direzione».
Massimiliano Santoni, anche lui fino a qualche mese fa dei Casa del Mirto, arrivava dallo stesso background di Luca, quello delle band cresciute negli anni ’90 a pane e indie rock.
Ripreso in mano il progetto To You Mom:, Lorenzi e Santoni decidono di dargli «una veste più concreta. Ero fermo da un po’ a livello musicale e ho colto l’occasione al volo, anche per sperimentare qualcosa di nuovo come la musica elettronica. Siamo ripartiti da zero».
Un lavoro realizzato senza premura: «Volevamo realizzare l’album per noi, senza scadenze o qualcuno che mettesse fretta. È un disco fatto essendo noi stessi, buttando fuori quello che avevamo dentro».
Lavorando a distanza per più di un anno, tramite web, tra Milano e Trento, Max ha creato le basi musicali sulle quali Luca ha realizzato i testi. «Ne sono usciti brani profondi e molto intensi, impattanti . È il risultato di un lavoro che volevamo fare per noi e per le nostre anime. È un’elettronica emozionale: mi piace chiamarla così. Siamo fieri di quanto abbiamo prodotto. Appena finito, abbiamo cercato dei contati per produrlo, ma ci dicevamo che, come album, aveva già fatto il suo dovere».
Colonna portante del disco è il singolo “We are lions”: «È il concetto fulcro, l’inno ad una presa di coscienza per tutti noi, in questo periodo, soprattutto alla luce della situazione schiacciante in termini sociali e lavorativi».
Da una parte esistenze che tendono a spegnersi, ma dall’altra «siamo anche leoni con energie fortissime, dalle quali dovremmo trarre la spinta per prendere coscienza e consapevolezza di quanto valiamo e per utilizzarle nel vivere quotidiano».
È il filo rosso che attraversa il disco: «Anche gli altri pezzi poggiano sui medesimi concetti: prendere i sogni e cercare di realizzarli. È un concetto forte, forse comune, ma quando ascolto la musica, a volte, ho bisogno di sentirmi dire questo genere di cose».
I brani, tutti rigorosamente in inglese, andranno ascoltati in cuffia, secondo il suggerimento degli autori, per apprezzarli meglio. Aspettando il singolo, si svela il significato del nome della band. «”To You Mom:” è una forma di ringraziamento nei confronti dell’universo».
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