Damasco, 31 mag. (TMNews) – Il presidente siriano Bashar al Assad ha decretato oggi un’amnistia generale che comprende anche i membri dei Fratelli Musulmani e tutti i detenuti politici: lo ha annunciato l’agenzia ufficiale siriana, la Sana. Una decisione respinta dall’opposizione mentre fonti delle ong riferiscono di scontri a fuoco a Rastan ed in altre località del Paese.
L’opposizione siriana, riunita a congresso nella località turca
di Antalya, ha infatti definito l’amnistia – che si applica a tutti i reati commessi prima del 31 maggio – “insufficiente” e “troppo tardiva”: “Il popolo vuole la caduta del regime e chiediamo di rendere conto a tutti coloro che hanno commesso dei crimini, il sangue non sarà stato versato inutilmente”, ha dichiarato Abdel Razak Eid, uno dei firmatari della “Dichiarazione del 2005” a favore delle riforme democratiche.
Secondo fonti delle organizzazioni per la difesa dei diritti umani i carri armati dell’esercito circondano Rastan, dove sono in corso delle operazioni di rastrellamento; nella vicina Talbisseh decine di feriti giacerebbero nei campi a nord della città ma i soccorsi non sarebbero in grado di raggiungerli a causa della presenza dei soldati.
Secondo le stime delle ong il bilancio delle vittime della repressione in corso dal 15 marzo scorso è di almeno 1.100 morti e oltre 10mila persone arrestae o scomparse.
Mgi
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