Siria/ Clinton: Turchia e Arabia Saudita scendano in campo

New York, 16 ago. (TMNews) – Una richiesta di dimissioni del presidente siriano Bashar al Assad da parte di Tuchia, Arabia Saudita e altri paesi sarebbe molto più efficiente di una richiesta unilaterale da parte degli Stati Uniti. Ne è convinto il segretario di Stato americano Hillary Clinton che, in un’intervista a Cnn a cui ha partecipato anche il segretario alla difesa Leon Panetta, ha detto che: “Se la Turchia, il re Abdullah dell’Arabia Saudita e altri chiedessero le dimissioni, in regime di Assad non potrebbe in alcun modo ignorare la richiesta”.

Alcuni funzionari del governo americano avevano detto settimana scorsa che gli Stati Uniti stavano avanzando nella preparazione di una richiesta esplicita di dimissioni rivolta al presidente siriano, ma, secondo Clinton, Washington non è pronta per muoversi in questa direzione.

Davanti al pubblico della National Defense University, l’università fondata dal dipartimento della Difesa americano, Clinton ha ribadito che “il fatto che gli Stati Uniti chiedano ad Assad di andarsene non sarebbe una novità”. Il segretario di Stato americano ha inoltre spiegato che l’approccio nei confronti della Siria vuole essere di “potere intelligente” come alternativa all’uso della forza e alle prese di posizione unilaterali. Per questo gli Stati Uniti stanno cercando l’appoggio di altre nazioni, in particolar modo di quelle medio-orienatali per fare pressione su Assad. “Siamo alla guida, ma una parte del ruolo del leader è quella di assicurarsi che altri paesi scendano in campo”, ha detto Clinton.

Secondo le organizzazioni umanitarie da quando a marzo sono scoppiate le proteste in Siria contro il governo di Assad almeno 2.000 persone sono rimaste uccise negli scontri.

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