Damasco, 29 mar. (TMNews) – Mentre il regime chiama in piazza i sostenitori del presidente Assad, il governo siriano rassegnerà oggi in blocco le dimissioni: lo hanno reso noto fonti dell’esecutivo di Damasco, precisando che un nuovo governo sarà nominato entro le prossime 24 ore.
Le dimissioni dell’esecutivo arrivano in un momento in cui il regime deve affrontare una protesta popolare senza precedenti, repressa con violenza: il presidente Bashar al Aassad, al potere dal 2000, dovrebbe tuttavia annunciare in breve tempo una serie di riforme tra cui l’abolizione dello stato di emergenza, in vigore dal 1963 e che di fatto priva i cittadini della maggior parte dei diritti.
Nel frattempo, migliaia di persone si sono radunate nella piazza Sabaa Bahrat, una delle principali di Damasco, per una manifestazione a favore del presidente siriano Bashar al Assad: “Per il nostro sangue, per la nostra anima ci sacrificheremo per te, Bashar”, “Allah, Siria, Bashar e nient’altro” erano alcuni degli slogan scanditi dai manifestanti.
Il regime deve affrontare una protesta popolare senza precedenti, repressa con violenza: Assad, al potere dal 2000, dovrebbe tuttavia annunciare in breve tempo una serie di riforme tra cui l’abolizione dello stato di emergenza, in vigore dal 1963 e che di fatto priva i cittadini della maggior parte dei diritti.
Oggi in un’intervista al quotidiano spagnolo el Pais hha parlato il fratello del presidente Aassad, Ribal al Assad, da anni in esilio a Londra. Il presidente , ha detto, sarebbe “manipolato” dalla vecchia guardia del regime e “per questa ragione non può compiere le riforme promesse”. “Già quando arrivò al potere, dieci anni fa, Bashar promise delle riforme, ma persone del suo entourage non le hanno permesse”, ha proseguito Ribal.
vgp
© riproduzione riservata