Siria/ La rivolta anti-Assad è entrata nel decimo mese

Damasco, 15 dic. (TMNews) – La repressione sanguinosa della rivolta contro il regime del presidente siriano Bashar al Assad ha suscitato oggi nuove condanne da parte della Francia, dell’Unione Europea e della Ong Human Rights Watch, che ha denunciato le violenze indiscriminate dell’esercito contro i manifestanti. Gli attivisti pro-democrazia da parte loro hanno convocato su Facebook nuove manifestazioni, mentre la rivolta popolare è entrata ieri nel suo decimo mese e il regime continua a mostrarsi indifferente al moltiplicarsi delle pressioni esterne.

Intanto nel paese si continua a morire. Nuovi scontri tra le forze governative e i soldati disertori hanno fatto almeno 27 morti tra i membri dell’esercito e delle forze di sicurezza nella provincia di Deraa (sud), secondo l’Osservatorio siriano dei diritti dell’Uomo (Sohr). Parlando dalla Libia, il ministro degli Esteri francese Alain Juppé è tornato a denunciare i “crimini contro l’umanità” del regime di Assad, chiedendo al presidente siriano di lasciare il potere e criticando al contempo il “silenzio” del consiglio di Sicurezza dell’Onu. “Quasi 5000 morti, tre milioni di siriani colpiti da una repressione sanguinosa, innumerevoli violenze e crimini contro l’umanità: quanto bisognerà aspettare perché il mondo capisca che Assad deve andarsene” ha detto Juppé parlando all’università di Tripoli. (segue)

(fonte Afp)

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