Nicosia, 28 mag. (TMNews) – “Siamo tutti Hamezh” si legge sulla pagina Facebook della “Syrian Revolution 2011”, motore della protesta in Siria. I militanti anti-regime hanno lanciato un appello a manifestare in memoria di un ragazzo di 13 anni che sarebbe stato “torturato e ucciso” dalle forze di sicurezza a Daraa, nel sud del Paese.
Il corpo di Hamzeh al-Khatib è stato riconsegnato il 25 maggio alla sua famiglia, dopo che di lui si erano perse le tracce al termine di una manifestazione a fine aprile. “Usciremo da ogni casa e da ogni quartiere per gridare la nostra collera. Non staremo zitti”, si legge sulla pagina del social network, dove campeggia una foto del ragazzino con la menzione “martire”. Sotto la foto si afferma che il ragazzo “è stato ucciso sotto tortura dalle gang di Assad”, il presidente siriano.
I militanti dell’opposizione affermano che al ragazzo è stato rotto il collo e che sul suo corpo vi sono evidenti tracce di tortura. Il padre del 13enne, Ali al-Khatib, è stato arrestato dagli uomini della sicurezza che potrebbero obbligarlo a deporre il falso.
Secondo i gruppi in difesa dei diritti umani, oltre mille persone sono state uccise e almeno 10mila arrestate nel corso della repressione delle manifestazioni da parte del regime, che punta il dito contro non meglio precisate “bande criminali armate”.
(fonte afp)
Fcs
© riproduzione riservata