Damasco, 22 apr. (TMNews) – Violenti scontri e vittime, almeno dieci, hanno funestato le manifestazioni di oggi in Siria, dove la gente è scesa in piazza per protestare contro il regime, malgrado la revoca dello stato di emergenza, in vigore da 48 anni, e altri provvedimenti annunciati dal presidente Bashar al Assad.
L’opposizione ha chiesto a gran voce le dimissioni del presidente ma le proteste sono state represse nel sangue: secondo la tv satellitare araba al Jazeera, che cita fonti locali, almeno dieci persone sono morte nelle proteste odierne, organizzate dopo la preghiera del venerdì. Nel dettaglio, una persona ha perso la vita a Baniyas, sette ad Azraa (30 chilometri da Daraa) e due a Duma (periferia della capitale Damasco). Gli scontri, secondo al Jazeera, sono ancora in corso.
Le forze di sicurezza siriane hanno aperto il fuoco per disperdere i manifestanti anche nella città di Homs, provocando almeno due feriti. Tra le 5mila e le 6mila persone hanno manifestato a Qamishli, nel nordest della Siria, e quasi 10.000 a Daraa nel sud. A Baniyas, secondo dignitari religiosi, circa 10mila manifestanti sono scesi in piazza per la libertà.
Le manifestazioni hanno coinvolto anche la capitale Damasco, dove circa duecento persone hanno sfilato in centro prima di essere disperse dalle forze dell’ordine, secondo alcune fonti anche con il ricorso a gas lacrimogeni.
Fco
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