Sisma Abruzzo, oltre 9mila sopralluoghi su danni a edifici


L’Aquila, 22 apr. (Apcom)
– Proseguono le rilevazioni dei tecnici
del sistema di protezione civile sui danni e l’agibilità sismica
degli edifici in Abruzzo danneggiati dal terremoto. Sono 9.002 i
sopralluoghi effettuati dai tecnici dei vigili del fuoco e dalle
altre varie componenti della Protezione civile.

Sono 7.676 quelli compiuti ad edifici privati, 424 alle aziende,
353 gli edifici pubblici, 366 le scuole, 97 le caserme e 32 gli
ospedali. Transitando sulle strade di L’Aquila e provincia sono
numerose le carreggiate limitate per la presenza in strada di
calcinacci e pezzi di cemento che ostruiscono la regolare
transitabilità.

Nei prossimi giorni la task force che effettua sopralluoghi di
agibilità sismica si integrerà con altro personale proveniente
dalle varie Regioni d’Italia.

Intanto sono allo studio procedure ad hoc per gli appalti della ricostruzione. “Soltanto le società trasparenti
lavoreranno per la ricostruzione in Abruzzo”, il procuratore capo
della Repubblica Alfredo Rossini è stato categorico. “Non
vogliamo – ha avvertito – che ditte non in regola vengano ad
‘infettare’ il nostro territorio”.

Rossini, che procede con verifiche rigorose sui materiali
edilizi e le verifiche tese ad accertare eventuali responsabilità
per i crolli seguiti al violento sisma del 6 aprile, annuncia
così una linea dura anche per combattere i rischi di
infiltrazioni mafiose nella ricostruzione post terremoto. Una
linea tesa a prevenire le infiltrazioni che da ieri si può
avvalere anche di un pool di quattro magistrati: della Procura
nazionale antimafia. Il procuratore nazionale antimafia, Piero
Grasso ha infatti firmato un provvedimento per creare un nuovo
gruppo di lavoro per monitorare le possibili infiltrazioni negli
appalti per la ricostruzione in Abruzzo: “per mettere a
disposizione le nostre banche dati, le nostre competenze per chi
dovrà operare nelle inchieste – ha spiegato Grasso – fare analisi
preventive e accertamenti” e “saranno a disposizione del
procuratore dell’Aquila e del prefetto”.

E Rossini oggi spiega che il lavoro con Grasso è già iniziato
perchè i lavori di ricostruzione siano non solo trasparenti ma
anche erapidi: “Abbiamo avuto il supporto di quattro magistrati
del pool antimafia che lavoreranno sullo specifico. Stiamo dando
insieme con il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso la
massima disponibilità affinché in tempi brevi le società
aggiudicatrici degli appalti provvedano ad iniziare i lavori”.

Alla Procura della Repubblica dell’Aquila sembra si stia
redigendo un protocollo operativo per la trasparenza degli
appalti da concordare con gli organi preposti e con le varie
imprese. Del resto ieri lo stesso Grasso aveva sottolineato la
necessità di “nuove regole sulla trasparenza, che potrebbero
anche essere inserite nei decreti per la ricostruzione, oppure
imposti a livello contrattuale” ai contraenti.

Cep

© riproduzione riservata