L’Aquila, 12 apr. (Apcom) – E’ stata la giornata di Renato
Schifani tra gli sfollati e la popolazione colpita dal terremoto
che ha piegato l’Abruzzo. Il presidente del Senato è giunto
all’Aquila ieri mattina, intorno alle 11 per un primo incontro
privato con l’arcivescovo della città, monsignor Giuseppe
Molinari. Ma è stato l”abbraccio’ con gli sfollati della
tendopoli e la visita al centro storico dell’Aquila, interamente
devastato, il momento più emozionante della giornata. Un
messaggio di speranza a un popolo colpito dalla tragedia, e
l’assicurazione che “lo Stato c’è e farà tutto il possibile”.
“Stiamo registrando mai come in questi giorni un momento di
grandissima solidarietà nazionale – ha detto Schifani arrivando
alla tendopoli di piazza d’Armi – tutte le istituzioni e tutte le
forze politiche stanno dando grande prova di maturità e di
coesione sociale, alla quale si è sempre appellato il capo dello
Stato”. “Sono certo – ha detto – che il popolo abruzzese, i
parenti delle vittime, sentiranno forte l’unità di questo nostro
grande Paese. Noi nel nostro piccolo cercheremo di trasmettere
oggi questi sentimenti e questi valori”.
Incontrando una giovane volontaria della Croce Rossa italiana, la
seconda carica dello Stato rassicura tutto il popolo abruzzese.
“Devono farcela – ha detto – ce la possono fare e ce la faranno
anche perché se ogni italiano nel proprio piccolo farà quello che
potrà fare, faremo tutti una grande cosa”. “Il Paese sta
soffrendo assieme a tutta questa gente – ha aggiunto Schifani – è
un lutto nazionale e le vittime sono vittime di tutto il Paese,
non soltanto dell’Abruzzo”.
Il presidente del Senato ha poi visitato il centro storico
dell’Aquila, tra le macerie, soffermandosi a lungo davanti ai
palazzi crollati in seguito al sisma, in particolare alla casa
dello studente. “Il popolo abruzzese sta dimostrando una forza e
una serenità nel dolore inimitabili – ha detto Schifani salutando
gli uomini dei Vigili del fuoco – sinonimo della capacità di
riscatto”. “Si sta facendo il massimo – ha aggiunto – qui non
c’entra la politica, io rappresento il Parlamento e lo Stato.
Siamo qui, lo Stato c’è”. Poi l’appello a fermare il turismo del
dolore. “Va scongiurata ogni forma di turismo. Questo è un luogo
di dolore e di pericolo, ora occorre lavorare fra le macerie”.
Prima di ripartire per Roma, Schifani ha voluto fare visita a
Onna, il piccolo paese vicino all’Aquila interamente raso al
suolo e diventato ‘simbolo’ di questa tragedia. “Non sarete
baraccati a vita”, ha detto il presidente stringendo la mano al
padre di un ragazzo di 20 anni rimasto sotto le macerie. “Non ci
saranno nè containers nè tende – ha proseguito – altrimenti li
avremmo già portati. Stiamo studiando una serie di procedure per
velocizzare i tempi, mantenendo la sicurezza. Semplificazione sì,
ma anche rigore – ha aggiunto il presidente del Senato – sarà
tutto ricostruito. La nuova Onna sarà ricostruita a breve”.
Ssa
MAZ
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