L’Aquila, 17 apr. (Apcom) – Crepe nei muri “mai sottoposte allo sguardo di un esperto”, infiltrazioni d’acqua e intonaci spaccati. Sono alcuni dei “segnali” che Carmela Tomassetti, la ragazza scappata dalla casa dello studente dell’Aquila qualche giorno prima che l’edificio venisse distrutto dal sisma ha raccontato ai carabinieri delegati all’indagine dalla procura del capoluogo abruzzese .
In particolare, un resoconto che ha destato molto interesse negli investigatori riguarda una segnalazione fatta dalla stessa Tomassetti relativa ad alcune colonne della sala mensa, che in corrispondenza del soffitto presentavano crepe e infiltrazioni. Avvisati i responsabili si sarebbe proceduto – sempre secondo il racconto della ragazza – soltanto a recintare con un nastro bianco e rosso l’area.
La Tomassetti ha anche riferito quello che le hanno raccontato alcune sue amiche, anche loro alloggiate alla casa dello studente, rispetto a delle crepe sui muri delle loro stanze,. Queste ragazze saranno quasi sicuramente sentite dagli investigatori nei prossimi giorni. Ulteriori elementi raccontati dalla ragazza riguardano alcuni eventi avvenuti dopo la scossa del 30 marzo e il fatto che non fossero mai state fatte delle prove di evacuazione dal palazzo e che nonostante la decisione delle autorità dio sospendere le elezioni all’università si sia tenuta aperta la struttura.
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