«Situazione ancora tragica»

La testimonianza - Luigi Primiceri, vigile del fuoco, di rientro dalle zone terremotate

– La terra nel Centro Italia colpito dal sisma lo scorso 24 agosto continua a tremare. E la paura di chi vive o opera in quei territori non ha fine, come il disagio di chi ha perduto tutto e deve ricominciare a vivere o di chi è lì per prestare soccorso.
A parlarci della situazione attuale – a un mese dalla prima terribile scossa – è un vigile del fuoco di Sesto Calende, Luigi Primiceri,

rientrato lunedì, dopo una settimana vissuta a Cittareale, un Comune in provincia di Rieti.
«La situazione è ancora tragica – spiega Luigi – vivere nelle tende non è facile. Le temperature di notte sono rigide, spesso piove e quando c’è il sole vi sono sbalzi termici notevoli. Le tende non sono coibentate, di notte la condensa penetrava nelle tende bagnando tutto. Mancano le brande, ci siamo arrangiati con i sacchi a pelo».
Primiceri è rimasto una settimana nel campo di Cittareale con un gruppo di 12 persone. «Al Comando di Varese è stata affidata la logistica della mensa. Siamo stati impegnati nella preparazione dei pasti: circa 800 al giorno. Nei giorni di cambio turno (ogni turno dura una settimana) i presenti – fra operatori, soccorritori, scavatori – raddoppiano, i pasti diventano anche 1200. Un’impresa per chi come me fa altro nella vita e non è abituato a cucinare per molte persone». Il vigile del fuoco sestese – nonostante le difficoltà – parla di esperienza positiva.
«Ho avuto modo di aiutare supportando i vigili del fuoco impegnati sul campo e offrendo pasti caldi e sostanziosi. Abbiamo preparato cibi energetici come trippa con patate e zuppa di fagioli e ricevuto molti complimenti. Ci siamo trovati a fare i conti con quantitativi errati di cibo deperibile, da impiegare in breve tempo, come le mozzarelle. Ci siamo dovuti inventare piatti sulla base degli ingredienti a disposizione. Abbiamo anche cercato di consolare chi ogni giorno era impegnato nelle operazioni di scavo».
Primiceri non risparmia un commento un po’ polemico. «Anche noi della provincia di Varese avremmo voluto scavare fra le macerie. Ma il primo convoglio di Colonna Mobile partito si è occupato del montaggio delle tende e ha scavato poco. Avremmo voluto fare di più. Ma ci siamo impegnati per dare sollievo e sostegno agli scavatori». I Vigili del Fuoco varesini, nel puzzle della macchina degli aiuti, hanno fatto il loro dovere.