– Un convegno per ribadire una posizione che il sindaco non ha mai nascosto. Vale a dire quella di un presidio ospedaliero, quello di Saronno, che sia al servizio di pazienti non solo provenienti dalla città e dal circondario provinciale, ma che tenga presente anche le esigenze di utenze delle province contigue. Lo spunto di riflessione è arrivato nel corso di un convegno organizzato dall’Istituto Padre Monti di Saronno e che ha visto come partecipanti oltre al sindaco di Saronno il suo predecessore (e medico di base) tra il pubblico e il direttore generale della Asst Valle Olona come moderatore del convegno che aveva come tema “Il futuro della collaborazione pubblico-privato nella sanità in Lombardia”.
Dopo aver introdotto i lavori, Brazzoli ha passato la parola al primo cittadino: «L’importanza che riveste l’Ospedale di Saronno è nota a tutti, a livello comprensoriale. È una struttura che dopo i fatti dell’inverno scorso (il caso Cazzaniga-Taroni, ndr), ha saputo riorganizzarsi tanto che al suo interno le eccellenze non mancano. Ora però dobbiamo chiederci, nell’ambito della collaborazione fra pubblico e privato, cosa si possa fare per ottenere magari benefici o risorse da investire: ebbene, credo che il nostro ospedale possa dare tanto a tante persone».
Ha detto ancora Fagioli: «È innegabile che il nostro nosocomio sia il punto di riferimento per i comuni della nostra provincia e per tanti altri paesi attorno, che però gravitano sulle province confinanti, vale a dire quelle di Varese, Monza Brianza, Como e Milano. E allora sul piatto della bilancia dobbiamo mettere anche questo fattore, per far capire l’importanza della situazione».
Da marzo Fagioli ha fatto partire dei tavoli di confronto sia con i responsabili dell’Ospedale, della Ats locale e ovviamente anche della Asst, qui rappresentata da Brazzoli. Non solo: pochi mesi fa c’è stato anche un importante investimento da parte della Regione (diverse centinaia di migliaia di euro) per migliorare le strutture interne dell’ospedale. «Credo che si debbano superare i confini sia meramente provinciali che politici – ha concluso Fagioli – se vogliamo che ospedale e pazienti siano reciprocamente soddisfatti. Il dialogo fra i diversi enti è fondamentale, nessuno deve stare serrato sulle proprie posizioni. serve l’impegno di tutti».