Belgrado, 6 giu. (Apcom) – Si sono aperte le urne in Slovenia per il referedum sull’accordo siglato con la Croazia
per la soluzione di una disputa territoriale, ratificato dal
parlamento di Lubiana lo scorso aprile. La soluzione definitiva
della disputa sulla baia di Pirro, nel Mar Adriatico, dopo oltre
18 anni di controversia, è di cruciale importanza per sbloccare
il cammino europeo della Croazia, che punta all’adesione all’Ue
nel 2012. Le urne resteranno aperte fino alle 19, ora italiana.
Al contempo, il referendum ha anche riflessi sul piano della
politica interna in Slovenia, dove la coalizione di
centrosinistra guidata dal premier, Borut Pahor, è favorevole all’entrata in vigore dell’accordo, contrariamente al leader dell’opposizione di centro destra, l’ex primo ministro, Janez Jansa.
Anche il parlamento croato ha già ratificato, in novembre 2009,
l’accordo raggiunto con la Slovenia che prevede di risolvere la
soluzione della controversia ricorrendo ad una procedura di
arbitraggio internazionale.
Secondo gli ultimi sondaggi, la forbice degli indecisi oscilla
tra il 16 e il 20% degli 1,7 milioni di sloveni convocati al
voto. In base a quanto pubblicato dal quotidiano Dnevik, con il
37,6% i contrari alla ratifica dell’accordo supererebbero appena
il 36% dei favorevoli. Il sondaggio del quotidiano Delo, invece,
prevede il 50,7% dei si, contro 36,1% dei no.
In caso di vittoria del fronte contrario, la legge slovena
prevede un periodo di due mesi prima che il testo posta tornare
in parlamento. Diversamente, entrerà in vigore l’accordo con cui
i due paesi si vincolano a rispettare il futuro verdetto della
Commissione d’arbitraggio internazionale.
Iso/Fcs
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