Allarme denaro falso “speso” a Varese e provincia: «massima attenzione al fenomeno. I falsari usano banconote fasulle di piccolo taglio per non dare nell’occhio. E il consumatore seppur in buona fede non è in alcun modo tutelato dalla legge».
È Mariella Meucci, responsabile di Confconsumatori Varese a puntare il dito sul fenomeno dopo le ultime operazioni messe a segno dai carabinieri. Il caso più eclatante dieci giorni fa quando i militari della compagnia di Varese hanno arrestato un trentaseienne di Induno Olona che dopo aver pagato il pieno con banconote fasulle da 20 euro è stato trovato in possesso di denaro falso per un ammontare di mille euro circa. «Abbiamo ricevuto anche noi diverse segnalazioni di consumatori preoccupati – spiega Meucci – Nella quasi totalità dei casi si tratta appunto di banconote da 20 euro. Il perché è semplice da intuire: sono di un taglio che non dà nell’occhio. Se una banconota da 50 o 100 euro porta a fare più attenzione, spinge a controlli più accurati, quella da 20 nella maggior parte dei casi viene incassata senza sospetti».
Meucci spiega: «la diffusione di banconote contraffatte da 20 euro sul territorio nazionale ci era già nota. Visto però che a quanto pare in questo momento il fenomeno insiste su Varese, sul nostro territorio, vogliamo mettere in guardia tutti i consumatori».
C’è un episodio abbastanza emblematico. A maggio un genitore ha pagato la gita scolastica del figlio con denaro fasullo. La scuola se ne è accorta troppo tardi, cioè quando il denaro versato era stato tutto raccolto così che fosse impossibile identificare l’autore della truffa. Risultato: il genitore l’ha fatta franca e la scuola non ha potuto escludere nessuno dalla gita. «In alcuni casi il denaro è contraffatto in modo perfetto – spiega Meucci – ci è
capitato un episodio, qualche tempo fa. Un consumatore si è rivolto a noi dopo aver ritirato una banconota falsa da 50 euro direttamente dal bancomat». E qui Meucci introduce un tema importante: «il consumatore non ha tutele. La casalinga che riceve 20 euro fasulli come resto e li spende in buona fede per pagare la spesa è esposta al rischio di una denuncia penale. O riuscirà a dimostrare che ha ricevuto da terzi insospettabili il denaro che lei non sapeva essere falso – spiega la responsabile di Confconsumatori Varese – oppure rischia una denuncia per spendita di denaro contraffatto». Meucci insiste: “non c’è tutela per chi è a sua volta vittima dei falsari. E per di più vittima inconsapevole».
Tutte le persone individuate dai carabinieri come in possesso di denaro falso hanno dichiarato di aver trovato le banconote per caso. Addirittura l’indunese ha detto al momento dell’arresto di aver trovato il denaro in una busta all’interno di una buca in via dei Mille a Varese.
«È chiaro che il consumatore onesto, l’acquirente ancora più del negoziante, non avendo l’abitudine di girare con un dispositivo per l’identificazione di banconote fasulle in tasca è la vittima potenziale esposta al maggior rischio».