Commette degli errori Stefano Sottili. Su questo non c’è dubbio. Per esempio l’insistere su giocatori impresentabili, come Calil. Uno che ha lasciato il Varese in 10 dal primo minuto (e non è la prima volta).
Ma almeno ci mette la faccia Stefano Sottili. E non prima della partita. Troppo facile. Lo fa dopo trovando il coraggio di dire cose pesanti: «Dopo aver toccato il fondo, dobbiamo risalire. Perché io mi voglio salvare. Chi non lo capisce, non giocherà. Chi non la pensa come me, non si presenti da lunedì in avanti, perché non ho bisogno di lui».
Tra le pieghe del discorso, si insinua una sensazione: c’è qualcuno che ha già mollato? C’è qualcuno che non gliene frega niente del Varese? Sarebbe gravissimo: spero proprio di no. Perché in questo finale di stagione c’è bisogno di “cabeza, corazon y cojones”. Chi non li ha, è pregato di farsi da parte.
E poi c’è bisogno di scelte forti. Bressan non è in condizione, divorato dal tiramolla sul contratto? Giochi Bastianoni.
Rodrigo Ely non riesce più a marcare un centravanti? Giochi Trevisan. A sinistra Grillo non regge 90 minuti? Giochi Laverone. Calil non sta in piedi? Giochi un ragazzo della Primavera con la voglia di arare il campo pur di non perdere un pallone. Pavoletti è troppo solo là davanti? Con lui giochi Bjelanovic, uno con la sua esperienza può risultare importante in questo convulso finale di stagione.
Nulla è perduto, ma poco ancora c’è da perdere. Dopo quattro sconfitte di fila, il vantaggio sul playout è diventato sottile, anzi sottilissimo. Alla fatidica quota 50 mancano sempre sette punti: basterebbe battere Carpi e Brescia nelle prossime due in casa per essere quasi certi di evitare gli spareggi ed arrivare alla penultima, col Novara, senza il cuore in gola. Basterebbe anche recuperare Neto, Zecco e Odu: tre come loro fanno la differenza.
Per fortuna del Varese sono arrivate le sconfitte di quasi tutte le squadre invischiate nella lotta retrocessione (Ternana, Novara, Padova), la vittoria del Carpi prossimo avversario (a quota 49 è di fatto salvo) e i passi falsi casalinghi di Brescia e Siena, che potrebbero arrivare a Masnago sazie.
I conti si fanno alla fine: ma la fine si sta pericolosamente avvicinando. La futura Lega Pro sarà, sportivamente parlando, un inferno. Meglio, molto meglio, il purgatorio della serie B. E se proprio inferno dovrà essere per la squadra, i colpevoli sappiano che per Varese all’inferno (metaforicamente) andranno pure loro.
Nella Divina Commedia, Dante divideva i peccatori peggiori tra ottavo cerchio (ruffiani, seduttori, adulatori, lusingatori, barattieri, ipocriti, ladri, consiglieri fraudolenti e falsari) e nono (traditori della patria, degli ospiti e dei benefattori). Difficile la scelta: di sicuro non avranno un Virgilio che li riporterà sotto il Sacro Monte.n
* caposervizio Sky Sport
Roberto Prini*
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