Madrid, 28 feb. (Apcom) – Gli elettori delle comunità autonome
spagnole dei Paesi Baschi e della Galizia voteranno domani per
il rinnovo dei parlamenti e governi regionali: un test politico
d’un certo rilievo per il governo socialista di José Luis
Zapatero, in difficoltà sul fronte economico a causa della
recessione, e ancor più per l’opposizione del Partido popular
(Pp), sconvolto nell’ultimo mese da due successivi scandali, di
cui l’ultimo con pesanti implicazioni giudiziarie.
Entrambe le regioni, pur essendo piccole, rivestono importanza
per ragioni diverse: nei Paesi Baschi, dove è sempre viva e
attiva la minaccia dei terroristi separatisti dell’Eta, per la
prima volta in 30 anni i socialisti potrebbero rovesciare
l’egemonia incontrastata dei nazionalisti di centrodestra del
Partido Nacionalista Vasco (Pnv), che da decenni governano la
ricca comunità autonoma e sono molto radicati negli ambienti
imprenditoriali. In Galizia, regione storicamente governata dal
Partido popular e patria del ‘grande vecchio’ del Pp Manuel
Fraga, il test per il Psoe è quello di ripetere il successo
dell’ultima legislatura, quando andò al governo insieme ai
nazionalisti galiziani di centrosinistra del Bloque Nacionalista
Gallego (Bng).
In entrambe le regioni i sondaggi mostrano grande incertezza.
Nei Paesi Baschi, il Pnv negli ultimi anni ha usato accenti
sempre più indipendentisti, fino alla proposta di referendum
sull’autodeterminazione dell’attuale ‘governatore’ regionale del
Pnv, Juan José Ibarretxe, bocciato dal Tribunale costituzionale
spagnolo. Diverse inchieste mostrano che i socialisti (Partido
socialista de Euskadi, Pse, emanazione del Psoe) potrebbero
crescere da 18 seggi su 75 a 22-26. Anche il Pnv sarebbe in
crescita, da 22 a 27-30 seggi, ma il suo alleato nazionalista di
sinistra Eusko Alkartasuna (dato in calo da 7 a 3 deputati o
meno), renderà difficile la creazione di una coalizione
nazionalista come quella degli ultimi anni. Anche il Pp,
fortemente centralista, sarebbe in calo in questa regione dai
fortissimi accenti identitari, da 15 seggi a 10-14 a seconda dei
sondaggi.
In questa situazione, gli analisti prevedono che nei Paesi
Baschi i socialisti del candidato governatore Patxi Lopez saranno
l’ago della bilancia di un’alleanza, e potrebbero formare una
coalizione con il Pnv. Su tutto, come sempre, si staglia l’ombra
dell’Eta che ieri ha diffuso un comunicato facendo appello al
voto nullo contro “il Parlamento del fascismo”. La magistratura
spagnola nelle scorse settimane ha escluso dalle liste elettorali
tutte le formazioni della sinistra “abertzale” (indipendentisti
radicali), considerate braccio politico dell’Eta e che non ne
hanno condannato le violenze. In tutto il paese vige la massima
allerta per il rischio di nuovi attentati dell’Eta prima del
voto, dopo quello del 9 febbraio a Madrid.
In Galizia la partita è del tutto aperta: la coalizione
socialista-nazionalista del governatore Emilio Perez Tourino
potrebbe prevalere, ma un solo seggio in più su 75 nel parlamento
regionale basterebbe ai popolari di Alberto Nunez Feijoo per
rovesciare la situazione. Per il Pp e per il loro leader Mariano
Rajoy sarebbe fondamentale un successo in questa regione, per
contrastare l’immagine divisa e corrotta data prima da uno
scandalo di spionaggio interno fra diverse correnti del partito
nella regione di Madrid e poi dall’inchiesta su corruzione e
tangenti del giudice Baltasar Garzon: in questa, secondo la
stampa, sarebbe implicato anche il tesoriere nazionale Luis
Barcenas, per fatti risalenti all’epoca del governo di José Maria
Aznar.
Anche per Zapatero, vincere in entrambe o almeno una delle
regioni è importante, dato che la popolarità del suo governo è
sempre più a rischio a causa della gravissima crisi economica,
che ha portato in poco meno di un anno la Spagna in testa alla
classifica europa della disoccupazione con il 14,8% di senza
lavoro.
Ape
© riproduzione riservata