Spagna; Oggi in Cdm proposta di legge riforma sull’aborto


Madrid, 14 mag. (Apcom)
– Il governo spagnolo presenterà oggi in Consiglio dei Ministri il progetto di legge sull’aborto che riforma il provvedimento varato nel 1985: lo ha reso noto il Ministero per le Pari opportunità di Madrid.

Il nuovo progetto di legge permetterà di abortire liberamente fino alla 14esima settimana di gravidanza e, in particolari condizioni quali rischi per la salute della madre o malformazione del feto, fino alla 22esima settimana.

Nel caso dell’aborto entro la 22esima settimana, oggi consentito con il parere di un medico specialista, serviranno però i pareri di due medici. Inoltre, sarà possibile interrompere la gravidanza anche oltre le 22 settimane se dovessero essere rivelate anomalie del feto quali malattie estremamente gravi o incurabili, dietro parere favorevole di una commissione di specialisti.

Attualmente l’aborto – considerato un reato – è autorizzato solo in caso di violenza sessuale entro le 12 settimane, di malformazione del feto entro le 22 settimane o in caso di grave rischio per la salute psichica o fisica della madre, senza alcun limite di tempo: le statistiche mostrano che la grande maggioranza delle interruzioni di gravidanza vengono praticate per “rischi psicologici”, in alcuni casi oltre il sesto mese.

La principale diversità della nuova legge non è tanto negli aspetti temporali, quanto concettuali. L’aborto passa a far parte della legge quadro sulla Salute sessuale e riproduttiva e dunque diventa un diritto giuridico della donna, che lo Stato è obbligato a rispettare nei limiti imposti dalla legge, e non più una concessione tutelata da terzi – giudici e medici in primo luogo. Va notato che viene inoltre eliminata la pena detentiva prevista attualmente per chi si sottopone ad un’interruzione di gravidanza fuori dai vincoli stabiliti dalla legge.

La nuova misura – che dovrà essere ora esaminata dal Consiglio di Stato prima dell’approvazione formale del cdm e del successivo passaggio alle Cortes – è stata fortemente criticata dai settori cattolici e conservatori.

(con fonte Afp)

Mgi

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