Spari a Malnate, caccia all’uomo «Volevano uccidere un altro»

MALNATE «Il mio assistito è stato incastrato, se così si può dire, da una terza persona. Con la droga non ha nulla a che fare se non come assuntore di qualche spinello. Ha tutto l’interesse a collaborare visto che non ha nulla da nascondere. E’ persona offesa, non sa il nome di chi gli ha sparato». Parola alla difesa: la sparatoria di Malnate potrebbe essere a una svolta. L’avvocato varesino Marco Orrù, che tutela gli interessi di Anis Gaied, il giovane tunisino di 25 anni rimasto ferito gravemente nella sparatoria di sabato scorso a Malnate, è sicuro dell’innocenza del ragazzo.

E’ certo che nelle prossime ore appena starà meglio collaborerà incastrando il suo aggressore. La sua tesi è molto chiara: «Riguardo la droga – sottolinea il legale – è completamente estraneo. In passato è stato piccolo assuntore, il contatto con lo spacciatore è stato un fatto insolito per lui. Era una persona a cui non era solito rivolgersi». La vicenda è nota: sabato scorso Anis Gaied è stato ferito da almeno cinque colpi di pistola in piazza Cavour a Malnate. Erano le 2.30 quando qualcuno ha fatto esplodere colpi di piccolo calibro lasciandolo in fin di vita. Una persona, forse un amico, che si trovava con lui lo accompagnò all’ospedale di Tradate dove nelle ore successive i medici, dopo un intervento lungo 9 ore, gli salvarono la vita. Ora le sue condizioni sarebbero in lieve miglioramento.

«Secondo me – dice l’avvocato – c’è stato uno scambio di persona. L’aggressore ha sparato pensando forse di colpire qualcun altro, quando se n’è accorto era ormai troppo tardi. L’idea che mi sono fatto è che la persona che si trovava con Anis era uscita dalla macchina per fare qualcosa. A quel punto qualcuno ha sparato».

Insomma un giallo in piena regola anche se per il momento il movente è oscuro. La pista, apparentemente, è quella della droga visto che addosso al tunisino ferito, denunciato per detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti, sono stati ritrovati 50 grammi di coca e 10 di hashish. «Ma se fosse stata roba loro – dice l’avvocato – e avessero saputo di avere addosso la sostanza, l’avrebbero buttata via prima di arrivare in ospedale».

L’aggressore, insomma, avrebbe le ore contate: carabinieri e procura stanno, infatti, lavorando duramente per acciuffare l’uomo che materialmente ha esploso i colpi di pistola. Si starebbe cercando una persona che da qualche giorno è irreperibile. Soggetto che potrebbe fornire informazioni forse decisive per risolvere il giallo. A tal proposito sarebbero state diramate ricerche su scala nazionale.

Il ferito invece si trova piantonato 24 ore su 24 all’ospedale di Tradate. «Il fatto che sia indagato per detenzione ai fini dello spaccio – spiega l’avvocato – è un atto dovuto ma che a mio avviso, per tutto quello che ho detto prima, è completamente destituito da ogni fondamento. Stiamo parlando di una persona che compie lavori saltuari, non credo potesse permettersi di acquistare 50 grammi di cocaina. Gli ho spiegato di stare tranquillo, è piantonato anche per la sua sicurezza visto che l’aggressore è ancora libero».

b.melazzini

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