– Spari e grida nel bosco: paura in via Varese. Si teme il delitto, ma è una battuta di caccia. È accaduto intorno alle 11.30 di ieri mattina a Laveno Mombello. Lì ha sede il cimitero cittadino di Laveno. Che di sabato mattina è molto frequentato: molti infatti, non dovendo lavorare, si recano al camposanto per rendere omaggio ai cari defunti. Nella calma e nel silenzio molti visitatori hanno distintamente sentito alcuni colpi d’arma da fuoco esplosi tra gli alberi della vicina area boschiva.
Subito dopo delle grida che, in quel momento, sono state interpretate come grida d’aiuto. Ed è scattato l’allarme.
Sul posto in pochi minuti sono arrivati i vigili del fuoco volontari di Laveno Mombello, una squadra del soccorso alpino fluviale e i carabinieri della stazione di Laveno. In volo si è alzato l’elicottero dei vigili del fuoco Drago 82 d’istanza a Malpensa: l’urgenza di verificare cosa stesse accadendo ha spinto i soccorritori a far monitorare l’area dal cielo. Dall’elicottero la visuale sull’area è completa ed è più semplice guidare le squadre di terra in soccorso di eventuali feriti.
La zona è stata passata palmo a palmo; sono stati anche ascoltati alcuni cacciatori per avere un quadro completo della situazione. Il bosco è risultato deserto. Unico ritrovamento: un capriolo morto. Ucciso molto probabilmente durante una battuta di caccia. E lasciato lì in attesa di essere recuperato. Molto probabilmente il putiferio scatenato dall’allarme ha spinto i cacciatori ad allontanarsi. Alle 13 l’emergenza è rientrata: falso allarme. Secondo la ricostruzione degli inquirenti molto probabilmente dei cacciatori hanno sparato nel bosco gridando poi per richiamare i cani. Spari e grida che hanno spaventato i visitatori del cimitero.
Ora si cerca di capire, ma è impresa non da poco, chi siano i protagonisti della battuta per verificare diversi elementi. In primo luogo se la battuta di caccia sia stata organizzata in luogo troppo ravvicinato rispetto l’abitato. In secondo luogo se il tutto possa essere stato un episodio di bracconaggio. Il ritrovamento del capriolo abbandonato, infatti, appare quanto meno strano. La preda è ambita e difficilmente un cacciatore esperto in possesso di tutti i permessi necessari per cacciare l’avrebbe lasciato a terra. Si lavora quindi per monitorare eventuali fenomeni di caccia di frodo nella zona.