Voglio fare i miei complimenti a Nicola Laurenza, Michele Lo Nero e Beppe D’Aniello. Perché hanno gestito la vicenda Ambrosetti-Cannella nel migliore dei modi, seguendo alla lettera il manuale del perfetto dirigente, come direbbe il mio amico Josè Altafini.
Corretta nei tempi la sospensione di entrambi dall’incarico, perfetta nei modi la scelta di proporre a Cannella un nuovo incarico in società e la decisione di esonerare Ambrosetti.
I panni sporchi si lavano in famiglia,
soprattutto in un momento delicato (…) (…) per la società (dal punto di vista economico) e per la squadra (dal punto di vista dei risultati). Oltre nel merito della vicenda non mi spingo: lo faranno gli attori della vicenda stessa e chi sarà eventualmente preposto a giudicarla.
Voglio dare il mio benarrivato a Spartaco Landini, persona per bene (in primis) e dirigente di sicuro valore. Per tanti anni Landini è stato direttore sportivo del Genoa di Aldo Spinelli e, tra le altre cose, è un caro amico di Riccardo Sogliano. Il cui parere, in merito alla scelta del nuovo ds del Varese, potrebbe essere stato decisivo.
Non a caso Spartaco era l’anno scorso allo Spezia, dove i Sogliano avevano aiutato il patron Volpi a costruire la squadra. Ed in Liguria erano infatti arrivati Mangia, Ebagua, Carrozza, Rivas e altri giocatori legati a Sean Sogliano. Ciò significa che alla corte di Bettinelli arriveranno giocatori nell’orbita dell’attuale direttore sportivo del Verona? La risposta sarà nelle prossime mosse di mercato della dirigenza del Varese.
Vedremo se arriverà subito qualche giocatore senza contratto (alcuni media hanno fatto i nomi di Pratali e Ficagna ex difensori di Empoli e Siena) o se si aspetterà il mercato di gennaio. E in tal caso su chi convergeranno le scelte dei dirigenti biancorossi.
Fallita – a causa degli interpreti – la strategia di accostare varesinità (Ambrosetti) e competenza (Cannella) in due persone distinte, ora la svolta. Una sola persona al comando, ad incarnare contemporaneamente queste due qualità. Una svolta (Varese ai varesini e riavvicinamento alla famiglia Sogliano dopo una profonda piazza pulita societaria) che questo giornale ha sempre promosso sin dalla scorsa primavera. Con la certezza che questo connubio sarebbe stata l’unica arma possibile da giocare sul campo della salvezza. Sportiva ed economica. Certo, Landini non è di Varese. Ma se lo manda Riccardo, è come se lo fosse. E poi uno che si chiama Spartaco sembra fatto apposta per il Varese.
Se Bettinelli ed i suoi giocatori avranno lo stesso cuore dello schiavo che si ribellò all’Impero di Roma, la strada verso la libertà, pardon, salvezza, non potrà che essere in discesa.