Resti umani recuperati nel letto del Bozzente: il cadavere mummificato apparterrebbe ad un uomo. La scoperto è stata effettuata da alcuni escursionisti nel tardo pomeriggio di sabato. I resti umani, soprattutto ossa, sono stati recuperati nella mattinata di ieri. Impossibile farlo sabato sera nel buio: i carabinieri della compagnia di Saronno hanno quindi transennato la zona e proceduto con le operazioni nella mattinata di ieri.
Operazioni non facili visto che il cadavere mummificato era incastrato sotto la radice di un albero. L’intervento si è rivelato dunque particolarmente delicato per non alterare i resti umani in alcun modo mantenendo intatte eventuali prove da sottoporre ad analisi scientifiche.
Quello di Gerenzano è il secondo macabro ritrovamento in due giorni in provincia. Venerdì mattina un cercatore di funghi ha infatti scoperto i resti di un corpo, anche in questo caso appartenente ad un uomo, in località Forte di Orino a Castello Cabiaglio. Se per il cadavere ritrovato al forte di Orino c’è un’ipotesi di identificazione (ancora al vaglio degli inquirenti), per i resti recuperati a Gerenzano il quadro è molto più nebuloso.
I resti qui sono mummificati. Si tratterebbe di un uomo anche se, soltanto gli esami che saranno eseguiti dai periti medico legali dell’Università di Pavia, potranno confermarlo con certezza.
Ma se per il cadavere di Castello Cabiaglio c’è una ipotesi da seguire, un escursionista di 73 anni scomparve durante una passeggiata mentre era ospite di alcuni familiari a Brenta lo scorso 20 aprile (e lo stato di decomposizione potrebbe essere compatibile con un periodo di 7 mesi di esposizione alle intemperie), nel caso di Gerenzano la situazione è molto più complessa.
I resti potrebbero anche essere stati trasportati dalla corrente del Bozzente da chissà dove. Il cadavere è stato trovato a poche centinaia di metri con il confine con la provincia di Milano. I carabinieri della compagnia di Saronno stanno ora iniziando a verificare le denunce di scomparsa più prossime al territorio. Ma le indagini potrebbero presto allargarsi e di parecchio. Identificare lo sconosciuto del Bozzente potrebbe richiedere parecchio tempo.
L’uomo potrebbe essere rimasto vittima di un malore, di un incidente o di altro. Anche se il primo esame esterno delle ossa non presenterebbe segni collegabili a un’aggressione violenta. E’ certo che non c’è stata alcuna aggressione, invece, in relazione ai resti di Castello Cabiaglio. I periti hanno eseguito l’esame delle ossa attraverso una Tac escludendo che vi possano essere ferite riconducibili a un evento violento. Resta il doppio giallo: chi sono i due sconosciuti ritrovati in provincia?