Ci metterà tutti ko. È stato soprannominato “influenza svizzera” il virus che quest’inverno potrebbe costringerci tutti a letto per dieci giorni. Ma non sarà il solo: nel frattempo L’Asl ha già iniziato la campagna vaccinale per le categorie più a rischio.
È ancora presto per parlare di epidemia influenzale, ma medici ed epidemiologi stanno già studiando i dati effettivi dei primi contagiati nell’emisfero australe, “pionieri” del virus 2015/2016. Secondo le prime analisi dovrebbe ripresentarsi quasi certamente il ceppo H1N1 del virus A, uno tra più aggressivi nonostante sia stato isolato ben sei anni fa. Ma non sarà l’unico. I varesini potrebbero infatti fare i conti anche con il virus AH3N2, ribattezzato “influenza svizzera”, già protagonista della scorsa stagione invernale,
e con il virus B Phuket proveniente dalla Thailandia. «È ancora presto per fare previsioni – spiega il dottor , medico sentinella varesino – I monitoraggi in città stanno cominciando adesso. Qualche malanno è già in circolazione, ma non si può ancora parlare di influenza». Quella che sta mietendo un sacco di vittime in questi primi giorni d’autunno è solo una sindrome parainfluenzale, che si è diffusa rapidamente a causa dei frequenti sbalzi termici. Mal di testa e di gola, tosse, raffreddore, spossatezza e indolenzimento muscolare, quasi mai febbre alta, sono i sintomi principali. Se li accusate non vi preoccupate, passano osservando semplicemente qualche giorno di riposo. Il peggio deve ancora venire. Il vero virus influenzale, l’AH1N1, lo stesso dell’anno scorso, arriverà più tardi, nel pieno della stagione invernale. Se però siete stati già colpiti dai primi raffreddori è il caso di pensare ad un vaccino per scongiurare di essere messi ko più avanti.
La campagna vaccinale antinfluenzale dell’Asl, che sarebbe dovuta iniziare il 3 novembre, è in realtà già partita «perché le disposizioni ministeriali sono già disponibili», fanno sapere dall’azienda sanitaria. L’offerta attiva è indirizzata alle donne in gravidanza (tra il secondo e terzo trimestre), ai soggetti a rischio di complicanze per patologie pregresse o concomitanti, agli anziani sopra i 65 anni e agli operatori sanitari. Per tutte le altre categorie il vaccino stagionale è disponibile nelle farmacie: la protezione comincia due settimane dopo l’inoculazione e dura per un periodo di sei-otto mesi. Niente paura per i “disguidi” causati dal vaccino lo scorso anno, «che comunque – precisa l’Asl – non hanno toccato Varese». Il vaccino per la stagione 2015/2016 conterrà una nuova variante antigenica per l’“influenza svizzera” e una nuova variante per il B Phuket.