Start up, per partire ti servono 50mila euro

Il rapporto - Lo ha stilato il Global Entrepreneurship Monitor: in Italia il costo medio di avvio è tra i più alti

Per avviare un’impresa in Italia servono circa 50 mila euro e il 30% degli startupper si fa finanziare dalla famiglia. Il costo medio di avvio di una nuova impresa nel nostro Paese rimane uno dei più alti in tutto il mondo. A dirlo è l’ultimo rapporto del Global Entrepreneurship Monitor (GEM) sulla finanza imprenditoriale che ha analizzato modelli di finanziamenti di nuovi business in tutto il mondo, rilevando che la crisi finanziaria globale ha lasciato un segno persistente sull’imprenditorialità

in tutti i paesi e che la maggior parte degli imprenditori (95%) investe i propri risparmi per avviare un’impresa. L’ultimo rapporto sulla finanza imprenditoriale è stato pubblicato dieci anni fa. Da allora, la disponibilità di fondi, le fonti di finanziamento, nonché il costo di avvio di un’impresa sono molto evoluti: l’importo medio necessario per avviare un business nel 2004 era di 54 mila euro e di 65 mila nel 2006. Nel 2015, l’importo medio è sceso a soli 13 mila euro. In Italia, le cifre restano alte con una media di 55.511 euro necessari ad avviare un’impresa. Per molti imprenditori, soprattutto italiani, i risparmi personali, così come i contributi di vicini di casa, della famiglia e degli amici hanno giocato un ruolo importante. «Far parte di una cerchia sociale privilegiata permette ancora agli imprenditori di ricevere una bella spinta, in particolare in Africa e in Nord America, dove i tassi di investimento informali sono più alti – spiega Penny Kew, co-autore dello studi – In tutte le regioni, la maggior parte degli investitori informali forniscono i fondi ai membri della propria famiglia, ed una percentuale sostanziale fornisce un aiuto ad amici e vicini di casa». Il rapporto GEM mostra che le forme tradizionali di finanziamento imprenditoriale vengono sempre più integrate da nuovi sistemi di prestito come il peer-to-peer lending, il crowdfunding, la microfinanza e le cooperative di comunità. Allo stesso tempo, le industrie, i modelli di business, e il concetto di mercato viene ridefinito dalla tecnologia mobile.