– Affiora una «grande sfiducia nei confronti della politica in una società alla ricerca di normalità e di sicurezza».
Le parole del professor , docente dell’Università dell’Insubria di Varese, alla presentazione dell’indagine sociale realizzata dai suoi studenti del corso di Comunicazione Pubblica e Istituzionale, non lasciano adito a dubbi: si tratta di un «amaro ritratto di una società davanti allo specchio», in cui dilaga il dissenso verso l’operato di istituzioni, polirtici, sindacati e imprenditori.
I quaranta studenti del corso hanno strutturato l’indagine attraverso un questionario con quattro partizioni: politica e istituzioni, crisi economica e sociale, cultura e società, preferenze e aspettative.
E hanno risposto oltre 600 cittadini, dell’area varesotta, circa il 70 %, ma provenienti anche da altre 5 città lombarde: Milano, Lodi, Cremona, Monza Brianza, Como, con un’età compresa tra 18/24 anni il 38% e gli over 65 per il 4 %, in maggior parte impiegati, studenti, operai. Come hanno sottolineato i giovani e brillanti studenti , e nel corso della presentazione – che hanno condotto con grande disinvoltura – si registra che «quasi metà del campione non avverte la vicinanza di nessuna istituzione e per il 60 % nemmeno alcuna figura istituzionale a parte il sindaco».
Sul comportamento dei parlamentari il giudizio è ancor più spietato: «solo l’1% sostiene la sobrietà del loro comportamento e della adeguatezza del loro ruolo in questa fase di crisi».
Parlando dei famigerati stipendi dei politici ecco cosa emerge: «il 41 % pensa che siano eccesivi e nel 31 % dei casi si sostiene che scambino il parlamento per un palcoscenico». Fortunatamente, nella partizione relativa a cultura e società, i dati raccolti registrano una passione da brivido con e in testa, senza disdegnare il fantasy con il maghetto, e, inaspettatamente, un richiamo del tradizionale classico Manzoni (che riscuote il 10 % di preferenze).
Ma alla domanda: «quali
eroi del cinema ti affascinano di più?» il campione sceglie Batman e Spiderman, non a caso eroi metropolitani che non invecchiano e non temono rivali. Oggi ci si riconosce più volentieri in , e , senza dimenticare , forse perché sembra palese il richiamo alla «centralità dei diritti civili e dell’umanitarismo sociale». Più in generale, da questa indagine – sintetizza Foti – traspare una «seria preoccupazione per il solco sempre più incolmabile fra cittadini e istituzioni, in un distacco sempre più profondo che potrebbe fare nascere un astensionismo sempre più diffuso».