Massimo Cacciari sostiene che l’insegnamento della religione a scuola dovrebbe essere obbligatorio, con particolare riguardo alla religione cristiana perché è quella che fa parte della nostra tradizione, così come si insegna la storia e la letteratura italiana e non quella del mondo intero. Cacciari è un intellettuale laico molto attento ai temi della religione e con una amicizia epistolare consolidata e ricambiata con lo scomparso Carlo Maria Martini. Egli ha ragione, e rimedia all’errore commesso anche dalla Chiesa cattolica con il Concordato del 1984 con Craxi,
quando sanzionò facoltativo l’insegnamento della religione sulla base delle scelte delle singole famiglie, come se si potesse far scegliere l’insegnamento della letteratura italiana, della storia o della matematica. Cacciari propone la tesi di rendere lo studio della Bibbia e del Vangelo al pari della Divina Commedia o dei Promessi Sposi. L’unica avvertenza è questa: l’introduzione dell’insegnamento obbligatorio delle religione, che diventerebbe appunto lo studio della Bibbia e del Vangelo, non deve diventare motivo di scontro con fedi diverse con la cultura cattolica e cristiana. E non scordiamo l’importanza del ruolo dei genitori verso i figli, nell’impartire l’educazione cattolica.