BUSTO ARSIZIO Stop ad un altro “compro-oro”, stavolta in via Carlo Porta: centro storico off-limits allo scambio di oggetti preziosi. La scure del Comune si abbatte contro un altro esercizio commerciale del settore, vietandone la prosecuzione dell’attività, dopo il primo provvedimento emesso contro il negozio Orocash di piazza Santa Maria. Identica la motivazione dell’ordinanza: «incompatibilità urbanistica» con le norme del Piano di Governo del Territorio adottato a dicembre dal consiglio comunale. Stavolta è toccato alla società Sil.da. Srl, che sempre il 6 febbraio scorso, proprio come Orocash, aveva depositato una SCIA (segnalazione certificata di inizio attività) per l’avvio di un’attività di «commercio al dettaglio di oggetti preziosi» in via Carlo Porta 1 a Busto Arsizio, una viuzza a due passi da piazza Santa Maria, situata tra via Cavallotti e via Sant’Ambrogio.
In realtà la licenza rilasciata dalla Questura certificava lo svolgimento di un’attività di “compro-oro” nei locali presi in affitto in via Porta, perciò il dirigente del settore commercio Claudio Vegetti non ha potuto far altro che esibire il “semaforo rosso” per «incompatibilità urbanistica» rispetto alla zona del centro storico cittadino. Anche a Sil.da. Srl, come già per Orocash, non resta che impugnare il provvedimento al Tar, oppure farsi più in là, fuori dal centro storico.
L’applicazione della norma inserita nel Pgt, che esclude esercizi come i compro-oro, ma anche sexy-shop, phone center, sale giochi, kebab ed empori multietnici dal perimetro del nucleo storico, continua a dividere la politica cittadina. Per la consigliera comunale di Manifattura Cittadina Marta Tosi si tratta di una «norma imbarazzante, che peraltro è già stata ritenuta inammissibile in varie sentenze». Il leghista Massimo Rogora difende invece l’iniziativa voluta dal suo movimento con un emendamento al Pgt: «Chiediamoci perché non troviamo mai queste attività, come compro-oro, phone center e kebab, nei centri commerciali. Per rilanciare il commercio a Busto vorrei vedere un centro cittadino con dei signori negozi, di qualità».
Andrea Aliverti
b.melazzini
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