MILANO – “Lavorare per far sì che la scadenza al 2035 non sia una tagliola ineluttabile». È l’auspicio del vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, che ne ha parlato nel corso del “Mobility hub on track” ad Assago (Milano). Rispetto, quindi, alla decisione europea che prevede lo stop alla vendita di auto a benzina e diesel al 2035, “ci sarà uno step di aggiornamento entro tre anni. Se questi anni saranno usati bene dalla politica e dai sistemi produttivi, penso che questo percorso possa essere accompagnato nel nome della neutralità tecnologica, perché non può e non deve esserci solo l’elettrico”.
Secondo Salvini, la dead line al 2035 “non è fattibile”, perché “penso che chiunque si renda conto che così com’è non funziona, si rischia di mettere in ginocchio un intero sistema produttivo”. E a chi gli chiedeva se fosse inevitabile lo stop al 2035, ribatte: “Non ancora, sono previsti step di aggiornamento negli anni a venire e un passaggio al Consiglio europeo entro la metà di marzo”.
Da questo punto di vista, “se riusciremo a creare alleanze” a livello europeo, “se riusciremo a fare massa critica, possiamo ragionare sui modi e sui tempi. Il cambiamento c’è e ci sarà, ma va accompagnato e gestito”.