A Gallarate arriva la truffa dell’asfalto

Vittima il salumiere di via Pegoraro che però non ci è cascato: ecco di cosa si tratta

– Propongono di tappare le buche nella strada, invece risistemano tutto il piazzale. E poi presentano il conto. Arriva anche a Gallarate la cosiddetta truffa dell’asfalto.

La segnalazione arriva da via Pegoraro e ha come protagonista il salumificio Minoli. Tutto è avvenuto ieri poco prima dell’ora di pranzo: «Si sono presentati da me alcuni operai, uno mi ha detto di essere irlandese – racconta il titolare della storica azienda gallaratese – mi hanno detto che avevano finito di asfaltare un piazzale privato e, dato che gli era avanzato del materiale, avrebbero fatto dei lavoretti a prezzo modico».

All’apparenza un affare: ma è stato proprio il particolare della nazionalità a mettere sul chi vive il negoziante. Nel settembre scorso, infatti, un’azienda di Mercallo era rimasta vittima della truffa: convinti che gli operai avrebbero semplicemente tappato qualche buca nell’asfalto, hanno trovato l’intero piazzale rifatto, e un conto da 3.500 euro più Iva da saldare subito.
Una truffa che si era diffusa già cinque anni fa nel Canton Ticino e che, col tempo, sta scendendo sempre più a sud. In questo caso, però, non è andata a buon fine. Il titolare del salumificio aveva infatti letto gli articoli che parlavano della truffa dell’asfalto. E ricordava il particolare della nazionalità irlandese dei suoi protagonisti.
Così, quando uno degli operai gli ha detto di essere di Dublino, ha ringraziato per l’offerta e l’ha rifiutata: «Se ne sono andati subito, senza insistere».

Subito dopo dall’azienda di via Pegoraro è quindi partita una telefonata ai Carabinieri per segnalare la presenza di quelli che sembrano essere i protagonisti della truffa dell’asfalto. Mentre l’Arma indaga, l’invito alle aziende gallaratesi è quello di prestare attenzione.
Tanto più che non sarebbe la prima volta: «Mi era già capitato in passato di ricevere “offerte” di questo tipo».
Memore però di quanto avvenuto nell’alto Varesotto e anche oltre confine, il titolare del salumificio Minoli ha preferito declinare l’offerta. Evitando così il rischio di vedersi riasfaltato il piazzale senza averlo chiesto. E di dover pagare per il servizio.