Due passi nel verde? No, tra i rifiuti

Incamminandosi nella zona del Villaggio Cagnola, eccoli comparire: tra le foglie, spuntano sacchi. E la maleducazione non si ferma qui. L’ente parco: «Territorio vasto, difficile controllare tutto»

– I boschi che ricoprono il parco naturalistico del Campo dei Fiori appaiono come una discarica a cielo aperto.
Un ambiente unico nel suo genere, un patrimonio importante per il nostro territorio deturpato dai soliti furbetti dell’immondizia.
Per trovare il degrado non è necessario inoltrarsi nei meandri della rigogliosa vegetazione del parco. Basta incamminarsi nei pressi del Villaggio Cagnola e, guardandosi intorno, ecco fare capolino rifiuti di ogni sorta.

A essere particolarmente colpito dal fenomeno dell’abbandono abusivo dei rifiuti è il versante nord del parco.
Sotto la coltre di foglie secche, nel sottobosco balzano subito agli occhi i colori sgargianti dei numerosi sacchi in plastica lasciati da qualche maleducato.
E di sicuro non si può fare altro che definire questo atteggiamento come un effetto della maleducazione, considerando il fatto che nella nostra provincia tanto si sta puntando alla sensibilizzazione alla tutela del verde pubblico e tanto si sta investendo sull’educazione

ecologica.
Ma un po’ per pigrizia, un po’ per ignoranza c’è ancora chi scelte la via dell’abbandono dei propri rifiuti all’interno dei boschi che popolano il nostro territorio.
I comuni compresi in quest’area, Brinzio e soprattutto Castello Cabiaglio, devono contribuire a mantenere la pulizia delle aree boschive del proprio territorio, ma le poche giornate ecologiche, istituite dalla Protezione Civile locale non possono arginare un fenomeno dilagante.
La maggior parte del lavoro di vigilanza ecologica di queste zone rimane compito del Parco, in particolare delle Guardie Ecologiche Volontarie, che hanno il dovere di tutelare i boschi e vigilare sullo scarico abusivo dei rifiuti.

«Purtroppo si tratta di un territorio molto vasto – spiegano dall’Ente Parco dei Fiori – Risulta quindi difficile essere onnipresenti. Inoltre, non va dimenticato che le Gev fanno quel che possono, trattandosi di guardie ecologiche volontarie e, quindi, non pagate per il lavoro che svolgono».
Dall’Ente promettono a breve un sopralluogo per un quadro più preciso della situazione legata alle discariche a cielo aperto all’interno della riserva naturale.
Expo si avvicina e l’Ente, in questi ultimi mesi, ha messo in campo numerose iniziative (ultima quella dell’apertura del Parco Avventura) per rendere il Parco più appetibile a chi viene in visita nel nostro territorio.
Expo dovrebbe essere l’occasione per un potenziamento di questa affluenza e di sicuro l’attuale situazione di degrado ambientale in alcuni tratti del Parco non è un buon biglietto da visita per il nostro territorio. Chi regolarmente passeggia nel parco, cerca di fare la propria parte da cittadino.

«Io vengo a passeggiare nel Parco quasi ogni giorno – racconta, pensionato – Mi arrabbio ogni volta che vedo bottiglie di plastica buttate a terra, pacchetti vuoti di sigarette, sacchi vari di immondizia».
«Il mio senso civico e l’amore per questo posto mi impediscono di voltare la faccia dall’altra parte, così porto con me un sacco e raccolgo quel che trovo per poi portarlo a casa, differenziare l’immondizia e esporla nei giorni di ritiro».