Il volontariato al tavolo dell’Avis. Una nuova occasione per fare del bene

Tradizionale “leprata” per 270 persone con l’aiuto a un paese terremotato. E la locale sezione ha un nuovo Consiglio

Tra novità e tradizioni, l’Avis di Solbiate Arno si conferma un faro nel mondo dell’associazionismo solbiatese. Si è svolta infatti sabato scorso l’ormai consueta leprata organizzata dalla locale sezione ed offerta a tutto il volontariato cittadino: all’appello hanno risposto in 270, ospitati come sempre da Danilo Carabelli per la grande cena dedicata a chi dedica il suo tempo per gli altri.

E non è mancata occasione per fare del bene anche in questa circostanza: nel corso della serata, infatti, una lotteria solidale ha fruttato 3525 euro che verranno interamente devoluti, attraverso il contatto diretto allacciato dal parroco di Solbiate Arno , a un piccolo paese vicino a Foligno distrutto dal terremoto.

Prima della leprata si è tenuta l’assemblea annuale dei soci Avis durante la quale è stato eletto il nuovo Consiglio, che si è poi riunito lunedì in serata per la ridistribuzione delle cariche. Il presidente uscente lascia, come da statuto, dopo due mandati; affiancherà in qualità di vice il neo eletto presidente , che avrà al suo fianco anche il vice vicario . Il nuovo segretario è mentre l’amministratore è . Del Consiglio fanno parte anche .

Sarà «un Consiglio caratterizzato da un forte senso di continuità ma con l’innesto di due nuove risorse giovani, che si appresta ad affrontare questo grande impegno con responsabilità – le prime parole del neo presidente Artina – Quello che mi accingo a ricoprire è un incarico importante, ma il mio primo obiettivo è senza dubbio quello di affrontare questa avventura con forte spirito di condivisone insieme a tutti i membri del Consiglio e del direttivo in particolare». «La nostra intenzione è quella di portare avanti iniziative in maniera corale, cercando di coinvolgere tutti gli associati ma anche di attirare sempre più persone, rendendo la nostra associazione ancor più presente nel nostro tessuto cittadino» conclude il presidente.