La lezione del super ciclista: «Così racconto Auschwitz»

Giovanin Bloisi e i suoi viaggi a pedali nei luoghi della memoria. L’incontro con i ragazzi: «Trasmetto loro le emozioni che provo»

– Raccontare agli studenti dei suoi viaggi solitari in bicicletta nei luoghi della storia come il campo di concentramento di Auschwitz o sulle spiagge della Normandia diventate famose per lo Sbarco degli Alleati.

Così,, superciclista di Varano Borghi vive in questi giorni la Giornata della Memoria, invitato dalle scuole medie del territorio a raccontare ai ragazzi il suo particolare approccio con la storia mondiale. Sia negli istituti del suo paese, dove ad organizzare è la sezione locale dell’Avis, oppure in una scuola di Travedona Monate come successo ieri, Bloisi ha parlato del suoi ultimi viaggi estivi in bicicletta ad Auschwitz due anni fa e in Normandia lo scorso anno. «E’ dall’anno scorso che vado nelle scuole a raccontare i miei viaggi della memoria – racconta emozionato il ciclista nell’inedite vesti di insegnante di storia – devo dire che i ragazzi mi ascoltano sempre con grande attenzione, partecipazione e anche emozione».

Viaggiare nella storia a bordo di una bicicletta non è certo da tutti; Bloisi riesce a trasmettere con la sua simpatia e semplicità tutte le sensazioni provate durante i suoi lunghi viaggi, conquistando mente e cuori dei ragazzi, come successo ieri durante l’incontro con gli studenti delle medie di Travedona. Una ragazzina disabile ha dedicato un disegno a Bloisi, mentre un’altra studentessa ha voluto abbracciare alla fine dell’incontro, il simpatico ciclista. «Mi sono commosso – racconta Giovanni – è bellissimo poter parlare ai ragazzi di oggi; mi stanno ad ascoltare sempre con grande attenzione e mi fanno sempre tantissime domande sui miei viaggi e suoi luoghi che ho visitato. A loro cerco di trasmettere le emozioni uniche che ho provato ad Auschwitz».

Un modo del tutto particolare di studiare storia che però ha grande presa sui più giovani. Del resto, i viaggi di Bloisi non sono mai fini a sé stessi, ma hanno sempre un profondo significato storico, andando ben oltre alla sfida sportiva. Il superciclista di presenta davanti agli studenti con la stessa semplicità con cui va in bicicletta, indossando un cappellino e la sua inseparabile maglietta bianca con la scritta “per non dimenticare”. Bloisi oltre agli studenti di Varano Borghi e Travedona incontrerà la prossima settimana anche quelli di Besozzo. Un personaggio che nonostante la sua umiltà è ormai diventato famoso, tanto che uno studente, con il papà ciclista, ieri gli ha chiesto un autografo. «La prossima meta è Berlino nei luoghi del Muro – annuncia – sto già preparando le mappe e il percorso», perché studiare la storia in sella a una bici è molto più bello.