Rogo all’ex agriturismo Il fuoco partito in due punti

Mercoledì pomeriggio un incendio è scoppiato in località Sette Termini nel comune di Montegrino Valtravaglia. Una densa colonna di fumo grigia, visibile anche da Luino e dal fondo valle, ha avvolto per ore la montagna come conseguenza delle fiamme che hanno seriamente danneggiato e quasi distrutto l’ex agriturismo “Lo Scoiattolo”. Sul posto sono accorsi i Vigili del Fuoco di Luino e di Varese prontamente seguiti dai Carabinieri di Marchirolo. Le fiamme, divampate forse nelle prime ore pomeridiane sono state domate e spente solamente verso sera con l’ausilio di tre autobotti poste attorno alla complesso.

Incerte ancora le cause del fuoco alla struttura ormai dismessa e abbandonata da anni. Probabilmente si tratta di un incendio doloso: è stato accertato che l’incendio è partito da due punti distinti per poi propagarsi a tutte le stanze ormai vuote dell’ex agriturismo. Solo ipotesi per ora. Un complesso ormai chiuso e abbandonato, ridotto a poco più che un complesso di baracche e che ha vissuto diverse vicende legali. Nel 2011, subì un altro incendio di portata più ridotta. Qualche anno prima la struttura, una volta baita del CAI, rimase aperta per un periodo di circa dodici mesi per poi venir chiusa su provvedimento dell’autorità giudiziaria.

Un’area, quella dei Sette Termini, tra le più incantevoli dell’Alto Verbano composta di prati, boschi, aree di selezione venatoria e scorci stupendi sul Lago Maggiore, ma che ormai da anni, nel perimetro dell’ex agriturismo distrutto dal fuoco di mercoledì, è in condizioni di degrado e abbandono. Il primo cittadino montegrinese, Mario Prato, accorso sul posto dopo l’allarme, commenta laconico la situazione del luogo, «Questa struttura non appartiene al Comune e, dagli anni ’60 fino ad oggi, è sempre rimasta in mano ai privati; nel lontano passato si è anche parlato di progetti per la villeggiatura, ma ha visto solo un avvicendarsi di aperture e chiusure – termina – Un vero peccato se pensiamo che, ad esempio con i contributi del GAL, si potrebbe rivalutare e riqualificare».

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