Spari alle anatre dai balconi. «Sfiorano la pista ciclabile»

Allarme a Luino: «Lo fanno per gioco ma se passa una persona?» L’assessore Miglio: «Crudeltà sugli animali da codice penale»

Chi spara alle anatre del Tresa e del Margorabbia? Da qualche giorno alcuni residenti della frazione germignaghese del Premaggio e di quella luinese di Voldomino denunciano la presenza di una persona che sta compiendo una pratica crudele sparando per gioco ai pennuti.
Nel silenzio della radura e della riva si sente un colpo di fucile, i volatili si alzano in volo spaventati mentre altri, colpiti, annaspano nell’acqua. Non si tratta di caccia ma di puro divertimento da parte di uno sconosciuto. La persona che ha deciso di prendere di mira la anatre, non usa cartucce e canna doppia ma un fucile a piombini ad aria compressa. Come raccontano i testimoni spara da un balcone di una casa o appostato tra gli alberi verso la ciclabile.

«Passeggiavo vicino all’autolavaggio – racconta una ragazza che ha assistito alla scena – ho sentito i colpi, visto le anatre volare via ma non mi sono resa conto da dove arrivassero le fucilate. Era un’arma ad aria compressa sicuramente di qualcuno che sparava per “gioco”».
Altra testimonianze raccontano di una figura armata con arma a gas vicino a Voldomino e intenta ad impallinare uccelli di passo e acquatici lungo i canali del depuratore. «Un

comportamento criminale sparare nel fiume verso la ciclabile –dicono i testimoni- e se venisse colpita una persona? Per non parlare dell’idiozia e del sadismo senza motivazione».
Da ricordare che la caccia all’anatra è consentita in provincia di Varese. Come ogni attività venatoria è però da farsi nel pieno rispetto della normativa vigente e dell’incolumità degli esseri umani. Qui si tratta solo di un atto inutile e rischioso data la frequentazione della zona da parte dei cittadini che passeggiano in riva al fiume e sulla ciclopedonale. I fatti sono stati anche denunciati via Facebook e seguiti da molti commenti rabbiosi, c’è chi conferma la presenza del sadico con il fucile e chiede l’immediato intervento delle autorità.

Luino di recente si è dotata di una carta per il benessere degli animali, diritti ma anche pene per chi compie violenza su di loro., assessore cittadino che ha seguito il nascere del regolamento, commenta ciò che sta avvenendo: «Personalmente odio chi infierisce sugli animali – dice la componete di giunta luinese – è un comportamento contro qualunque regolamento e legge. Per cacciare ci vogliono autorizzazioni e una preparazione, non credo assolutamente che stiamo parlando di una persona che si dedica all’attività venatoria rispettosa di norme e limiti – prosegue – segnalerò subito alla polizia locale in modo vengano presi provvedimenti». Un atto senza motivazioni. Se beccato l’impallinatore rischia. La violenza sugli animali è punita del codice penale con pene che aumentano se il comportamento è violento, crudele o senza necessità ne causa la morte, come in questo caso.