Un brindisi e il cielo grigio si rasserena. Ecco la birra dei contemplatori di nuvole

La birra della settimana - Il fascino dell’Arabier è nella robusta schiuma, che la rende soffice come una nube nel cielo

Nuvole, nuvole e ancora nuvole. Se le giornate bigie di questo inizio di primavera vi deprimono, tiratevi un po’ su il morale con una birra da sognatori. Un boccale degno di un contemplatore di nuvole.Ecco a voi la Arabier, spumeggiante Strong Ale del birrificio De Dolle. I suoi colori biondo intensi sono un inno alle giornate di sole, ma è la schiuma che questa belga produce copiosa a portarsi a casa l’Oscar per la migliore attrice protagonista.

Sfacciatamente esuberante, se versata dalle sapienti mani di un intenditore, sprigiona una schiuma ampia, plastica, profumata e conferisce al calice un colpo d’occhio che invoglia ad accarezzare con le labbra la panna montata. Nuvole, nuvole e ancora nuvole. Anzi, veri e propri cumulonembi di malto e luppolo che regalano all’occhio e al palato un tuffo sensoriale tra cirri e cirrostrati. Ma l’Arabier non si limita ad appagare l’occhio con la sua schiuma gagliarda. Soddisfa gusto e mente. Strutturata, tiepidamente acidula e lievemente speziata, nella migliore tradizione belga, amara quanto basta: ha un gusto secco e luppolato, il che la rende perfetta per spegnere, con stile, la sete. Regala un finale erbaceo e persistente, quasi balsamico. E la sua etichetta, con l’immancabile immagine di un pappagallo multicolore un po’ naif, ci strappa un complice sorriso. Dà il meglio di sé come aperitivo o per pulire il palato dopo una cena tra amici. Il libro migliore per accompagnarla? “Cloudspotting” di Gavin Pretor-Pinney. Una guida per contemplatori di nuvole. E, naturalmente, di birre.