Artigiani, accordo in busta paga Detassati 50mila lavoratori

Detassazione della produttività per 50mila lavoratori delle imprese artigiane varesine: ieri l’accordo regionale firmato dalle organizzazioni sindacali confederali Cgil, Cisl e Uil e dalle associazioni di categoria del settore Confartigianato, Cna, Claai e Casartigiani.

«Ben venga. È un’opportunità per risollevare il mercato interno» commenta il presidente provinciale di Cna Franco Orsi.

L’accordo dà attuazione al decreto sulla detassazione del salario di produttività dello scorso 22 gennaio: il decreto fissa per quest’anno a 40mila euro il tetto di reddito annuo a cui viene applicata la tassazione agevolata al 10% e a 2.500 euro lordi l’ammontare massimo detassabile per ogni lavoratore. «È un accordo che valorizza ulteriormente i risultati della contrattazione regionale dell’artigianato, dando risposte concrete, direttamente in “busta paga”, alle difficoltà dei lavoratori e delle lavoratrici delle aziende artigiane» sostiene Gigi Petteni, segretario generale della Cisl Lombardia.

L’intesa si rivolge a tutti i circa 50mila lavoratori del settore artigianato della provincia di Varese e premierà, incentivandoli, sia i premi di produttività che le ore di straordinario.

«Qualsiasi provvedimento di detassazione è ben accetto per la nostra categoria – ammette il presidente provinciale di Cna Orsi – Solo questo mese le imprese artigiane di tasse ne devono pagare già parecchie». In particolare però, il fatto di intervenire sulla parte variabile del salario dei dipendenti, per Orsi, «è importante anche nell’ottica di risollevare il mercato interno, che è quello di cui vive la gran parte delle nostre piccole aziende artigiane, che hanno difficoltà nell’affrontare i mercati internazionali e auspicano una ripartenza dei consumi interni».

«Lasciare qualche soldo in più da spendere nelle tasche dei nostri lavoratori e delle loro famiglie è un bene per far sì che ci siano più consumi».

Un altro aspetto che convince Cna è la detassazione sugli straordinari: «È una peculiarità e un plus delle nostre micro e piccole imprese, quello di doversi adattare ai ritmi di lavoro con la massima flessibilità possibile – sostiene il presidente Orsi – nei nostri capannoni a volte bisogna correre e stare in piedi fino a notte inoltrata per rispettare le consegne e a volte ci si può anche fermare per andare a vedere la partita dell’Italia (come ieri, ndr). Si lavora quando ce n’è bisogno e da questo punto di vista lo straordinario è necessario, quindi agevolarlo non potrà far altro che incentivarlo».

L’agevolazione fiscale sarà riconosciuta sia sulla quota di retribuzione che sulle eventuali maggiorazioni previste dalla contrattazione collettiva regionale del lavoro (per sette contratti, tessile-moda, comunicazioni, alimentare-panificazione, acconciatura-estetica, chimica-ceramica, meccanica, legno-lapidei) che realizzino modifiche dell’orario di lavoro e dell’organizzazione dell’orario di lavoro.

Grazie all’accordo, saranno detassabili diverse articolazioni contrattuali: dal premio di produttività al lavoro straordinario; dall’orario di lavoro multi periodale e plurisettimanale, per quel che riguarda le ore che eccedono il normale orario di lavoro settimanale, alla flessibilità dell’orario di lavoro, sempre per le ore che eccedono l’orario settimanale (inclusi i riposi compensativi).

E ancora, i permessi retribuiti, per le ore lavorate rispetto a quanto previsto dai contratti nazionali, e le ore accantonate e liquidate in busta paga della “banca ore”.

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