Crescono le assunzioni in provincia di Varese. Quasi 30mila nuovi occupati sul territorio

Un trend in netto miglioramento, rispetto all’anno scorso, con un aumento dei posti di lavoro del 9,1%

La ripresa non può essere considerata stabile almeno fino a quando i segnali positivi di un’inversione di tendenza nell’andamento dell’economia non si riversano sul fronte dell’occupazione. In altri termini: finché le imprese non riprendono ad investire e ad assumere i segnali restano solo segnali.

Sono dunque una buona notizia i dati relativi alle assunzioni elaborati dall’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Varese relativi al primo trimestre di quest’anno, in provincia di Varese, che parte bene mettendo a segno un’inversione di tendenza: sono state 27.917 le assunzioni, vale a dire il 9,1% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, per un totale di 21.874 persone avviate. «La differenza tra il numero delle assunzioni e il numero di lavoratori avviati al lavoro si spiega con il fatto che frequentemente nel corso del periodo considerato un soggetto può essere avviato al lavoro più volte» spiega OsserVa, il portale statistico della Camera di Commercio che raccoglie i dati.

Entrando nel dettaglio, nel primo trimestre, tra gennaio e fine marzo, risultano in aumento anche le cessazioni, che registrano un +14,8%, ma nel complesso il saldo resta positivo per 4.386 unità.

Siamo di fronte ad un’inversione di tendenza, un buon risultato di inizio anno, dove tutti sono alla ricerca di segnali da mettere in lista per arrivare a parlare di una ripresa stabile, se consideriamo che, il 2016, si è invece chiuso con un -6,7% negli avviamenti ed un piccolissimo saldo positivo, nella somma tra avviati e cessati al lavoro, di +412 e l’anno precedente, il 2015 si era chiuso in negativo con un saldo di -1.212, l’anno prima ancora, il 2014 addirittura con un -6.433.

Ma torniamo ai dati di questo trimestre per vedere chi ha trovato lavoro e con quale formula. Rispetto alle caratteristiche dei lavoratori interessati da un nuovo contratto, si rileva una leggera maggioranza maschile con il 51,4%, mentre quasi tutte le fasce d’età sono interessate da assunzioni, in particolare i giovani tra i 20 e 24 anni (17%) e quelli tra i 25 e i 29 anni (16%).

I settori che registrano il maggior numero di assunzioni sono il manifatturiero (25%) – all’interno del quale si evidenziano nei primi tre posti i prodotti in metallo, le materie plastiche e i macchinari – seguito dalla ristorazione-alloggio (17%) e dal commercio (12%).

Quasi il 70% delle assunzioni realizzate nel primo trimestre sono a tempo determinato (di queste circa il 39% sono somministrati, ovvero contratti stipulati tramite le agenzie interinali), il 14% sono a tempo indeterminato, seguono con il 5,5% quelle con contratto di lavoro intermittente e il 3,8% di parasubordinati.